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mercoledì 24 giugno 2009

SVENTATATO NUOVO SACCHEGGIO DI ANFORE NELLE ACQUE DI FILICUDI


I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia, unitamente a quelli del Comando Provinciale e del Nucleo Subacquei di Messina, a seguito di segnalazioni di un’attività di scavo clandestino nello specchio di mare antistante l’isola di Filicudi, località Capo Graziano, hanno operato un importante recupero di reperti archeologici: si tratta di cinque anfore romane del I secolo d.C., verosimilmente appartenenti ad un relitto naufragato a breve distanza dal punto del rinvenimento, subito portate a bordo della motovedetta CC 810 “Gangi” di Milazzo. Un dettaglio ha però allarmato i militari ed i funzionari della Soprintendenza del Mare che operavano congiuntamente: le anfore erano state decontestualizzate dal loro sito d’origine, ovvero erano state prelevate dal relitto giacente ad una quota più profonda e portate in un punto meno profondo, occultate in un anfratto naturale ed, evidentemente, pronte per essere trafugate ed immesse sul vasto mercato clandestino dei reperti archeologici di provenienza marina. Tutti i reperti sono poi stati consegnati alla Soprintendenza del Mare per lo studio e la futura musealizzazione. Anche questo recupero si colloca nell’ambito di una più vasta azione di tutela e monitoraggio svolta dall’Arma a difesa dell’immenso patrimonio culturale sommerso.
Ulteriori particolari saranno forniti nel corso di una conferenza stampa, che sarà tenuta presso il Comando Provinciale Carabinieri di Messina alle ore 10:30 odierne.

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