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martedì 30 giugno 2009

TRASPORTI EOLIE. TARIFFA RESIDENTI ANCHE PER I SEMIRESIDENTI

(foto di Davide Dutto_ www.davidedutto.it)


Riceviamo da Silvia Carbone e pubblichiamo:

Ho deciso di lanciare una CAMPAGNA DI RACCOLTA DI FIRME per le TARIFFE TRASPORTI MARITTIMI. Questa volta spero in una "democratica" attenzione da parte delle Autorità preposte. Di seguito la lettera che sarà possibile sottoscrivere, per adesso, presso l'Albergo Casajanca a Canneto.

Al Signor Sindaco Del Comune di Lipari

Oggetto: tariffe trasporti marittimi

Gentile Signor Sindaco, i sottoscritti, nella qualità di "NATIVI NEL COMUNE DI LIPARI" e/o "PROPRIETARI DI IMMOBILI siti nel territorio del Comune di Lipari e quindi anche nella qualità di "CONTRIBUENTI" di codesta Amministrazione , chiedono alla S.S.Ill.ma di voler attivarsi affinché le Società di Navigazione USTICALINES e NGI applichino anche agli scriventi ed a tutti coloro che, con pari requisiti, ne facciamo regolare domanda, la TARIFFA RESIDENTI sui trasporti marittimi, come già avviene per i cittadini australiani.In attesa di un Suo certo e cortese interessamento, Le porgiamo i nostri più distinti saluti.

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venerdì 26 giugno 2009

FRANCESCO PESSINA E LA DURA PIETRA DI FILICUDI


Francesco Pessina nasce nel 1946 a Magenta nella provincia di Milano, si forma artisticamente alla Ripetta di Roma e all'Accademia Belle Arti di Brera in Milano, studiando sia pittura sia scultura.
Alterna lunghi periodi nelle isole Eolie a Filicudi, dove vive e lavora, ad altri nelle principali città e capitali internazionali, dove ha realizzato importanti e particolari esposizioni.
E' stato proprio a Filicudi, isola che considera ricca di bellezze primitive e forte energia, che ha scelto di dedicarsi alla scultura come mezzo di espressione. Sull'isola sono numerose le opere che testimoniano la passione per una pietra che solo il mare ha potuto addolcire e che spaventerebbe qualsiasi scalpello. Una su tutte, senz'altro la più visibile, è il monumento al marinaio celeste, posta nella piazzetta del Porto. Ma probabilmente quella che suscita maggiori emozioni è "Maara del Mare", una sirena "boteriana" che sbuca dagli scogli di Capo Graziano ed osserva con sguardo vigile l'insenatura del porto di Filicudi.
La scultura di Pessina, Miles, Propheta, Servus, Columna Vitae...., sono pensieri sull'umanità e sulle radici dell'esistenza umana.
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Rielabora il Totem, concependolo come un "diario", unico e universale per tutti i popoli della terra e non di un singolo gruppo etnico.
Simbolcamente composto da sei elementi scultorei,sovrapponibili e intercambiabili fra loro.
Osservando l'intera collezione delle sue opere, si scopre un chiaro sviluppo verso una riduzione costante di forme ed un'universalità d'espressione.
La fonte d'ispirazione rimane comunque il desiderio di movimentare e animare i materiali che utilizza, in fine di rivelare le molte possibili interpretazioni del destino umano.
Francesco Pessina, osserva con sguardo tenero ma acuto, sensuale ma saggio e mantiene accuratamente nelle sue sculture, l'equilibrio che esiste nella vita, componente vitale dello sforzo umano, a volte fragile e a volte indistruttibile.
Ecco perchè la sua intera opera, anche se emana una profonda forza e ordine, parla di grande serenità e infonde quiete.

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giovedì 25 giugno 2009

FILICUDI. ORA SI PENSA A COME PROTEGGERE L'AREA ARCHEOLOGICA SOTTOMARINA


(Peppe Paino) «Ora c'è il percorso archeologico subacqueo da completare e va definita meglio la perimetrazione dell'area di Capo Graziano, dal punto di vista cartografico e della concreta visibilità ai natanti. A tal proposito stiamo studiando un sistema che consenta attraverso una cima e delle boe di segnalare e far capire al natante che quella è una zona interdetta». Queste le dichiarazioni del Soprintendente del Mare, prof. Sebastiano Tusa, profondo conoscitore dei tesori sommersi di Filicudi, tanto da aver avviato l'anno scorso, proprio nell'area dei relitti di Capo Graziano, il processo di salvaguardia e valorizzazione turistica affidandone i compiti di costudia ai diving dell'isola. Tusa nel dare merito proprio ai diving di aver segnalato ai Carabinieri e alla Soprintendenza del mare il tentativo di trafugamento delle cinque anfore del periodo greco-italico, prelevate dal relitto F e nascoste in attesa del prelievo, è quindi intenzionato a proteggere ulteriormente l'area e per questo chiederà presto il sostegno delle Capitaneria di Porto di Milazzo e Lipari.

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mercoledì 24 giugno 2009

SVENTATATO NUOVO SACCHEGGIO DI ANFORE NELLE ACQUE DI FILICUDI


I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sicilia, unitamente a quelli del Comando Provinciale e del Nucleo Subacquei di Messina, a seguito di segnalazioni di un’attività di scavo clandestino nello specchio di mare antistante l’isola di Filicudi, località Capo Graziano, hanno operato un importante recupero di reperti archeologici: si tratta di cinque anfore romane del I secolo d.C., verosimilmente appartenenti ad un relitto naufragato a breve distanza dal punto del rinvenimento, subito portate a bordo della motovedetta CC 810 “Gangi” di Milazzo. Un dettaglio ha però allarmato i militari ed i funzionari della Soprintendenza del Mare che operavano congiuntamente: le anfore erano state decontestualizzate dal loro sito d’origine, ovvero erano state prelevate dal relitto giacente ad una quota più profonda e portate in un punto meno profondo, occultate in un anfratto naturale ed, evidentemente, pronte per essere trafugate ed immesse sul vasto mercato clandestino dei reperti archeologici di provenienza marina. Tutti i reperti sono poi stati consegnati alla Soprintendenza del Mare per lo studio e la futura musealizzazione. Anche questo recupero si colloca nell’ambito di una più vasta azione di tutela e monitoraggio svolta dall’Arma a difesa dell’immenso patrimonio culturale sommerso.
Ulteriori particolari saranno forniti nel corso di una conferenza stampa, che sarà tenuta presso il Comando Provinciale Carabinieri di Messina alle ore 10:30 odierne.

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lunedì 22 giugno 2009

FILICUDI. UN PORTO CHE PUZZA


Pubblichiamo una lettera firmata apparsa sul sito di Bartolino Leone.


Sono mesi ormai, che disagi di vario genere, mettono a dura prova la gente della meravigliosa Filicudi. La farmacia che non c’e’ piu , i servizi di collegamento marittimo e i lavori del lungomare del Porto, sono i principali problemi del momento. Dall’ Isola ormai, partire e arrivare, sta diventanto sempre piu’ una tragedia. Tra attese sotto il sole cocente sui vari moli, orari incerti, corse saltate, e aliscafi (quando ci sono) a distanza di dieci minuti l’uno dall’altro, per raggiungere Milazzo o Messina si e’ arrivati ad impiegarci anche sette ore. Per non parlare degli immani disagi cui stanno andando incontro tutti, ma in particolar modo, gli operatori commerciali del Porto. Come e’ noto, proprio a ridosso dell ‘inizio del mese di Giugno, sono stati avviati dei lavori, presumibilmente, di riqualificazione “urgente” del lungomare, che avrebbero dovuto essere consegnati al 10 di Giugno. L’ inizio di tali opere,ha coinciso con l’interdizione dell’attracco al molo del porto, di navi ed aliscafi. Questa circostanza,alla quale si aggiungono i gravi disagi che stanno subendo gli operatori commerciali a causa del protrarsi dei lavori, oggi ha fatto saltare i nervi a quanti tra costoro, si sono visti costretti a scaricare a mano, quanto contenuto sui mezzi dei fornitori (peraltro tutti a bordo) ai quali e’ stato inibito lo sbarco a Filicudi Porto, nonostante la nave stesse operando proprio in quello scalo.
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Tutto questo a fronte di una situazione in cui,le navi di linea che avrebbero dovuto raggiungere Pecorini,e solo Pecorini, non si sa bene come, negli ultimi venti giorni,hanno ormeggiato al Porto quando c’era da consentire lo sbarco di “qualche mezzo” favorito , mentre tutti gli altri, venivano dirottati al molo, momentaneamente,legittimato ed agibile. Tutto cio’ in barba all’ordinanza della Capitaneria di Porto che aveva interdetto il Porto a navi ed aliscafi proprio a causa degli indicati URGENTI lavori in corso. Ora: i Filicudari, con i disagi sono abituati a convivere. Li affrontano, li sopportano,li sfidano. Ma agli abusi e ai soprusi non si sono mai abituati. Anzi.Chiedono sempre piu’ giustizia sociale e pari opportunita’di lavoro per tutti , trasparenza e democrazia. Hanno voluto rinnovare un Consiglio circoscrizionale che da trent’anni era rimasto nelle mani di pochi e sempre gli stessi, proprio perche’ erano stanchi di vedersi passare per favore cio’ che era un loro diritto. Hanno costituito un consiglio di giovani, senz’altro poco esperti,che probabilmente deve ancora imparare a trattare con i politici di turno che vengono a fargli promesse sotto elezioni, per accaparrarsi quei 150 voti (perche’ ad un politico anche dieci voti fanno gola!) e di li a poco si sono gia’ scordati di loro, ma che non si arrendera’ a chi vuol dimostare che a Filicudi “comandano” sempre gli stessi. Un Consiglio che dovra’ imparare ad imporsi legittimamente a tutti gli abusi (come quello di oggi) e tutti gli ostruzionismi che un gruppo di pseudo potere continua ancora a fare, non fosse altro per dire che senza di loro, tutto si ferma. La gente se lo aspetta ed ha fiducia nei giovani che ha eletto. E saranno loro a dover portare a conoscenza di chi da venti giorni al Porto, attende di poter aprire la propria attivita’, delle ragioni che hanno determinato la necessita’ e l’ urgenza di smantellare un lungomare perfetto, per sostituire delle pietre che a detta dei bene informati salteranno al primo passaggio di un mezzo pesante. E dovranno anche far sapere alla gente, quanti milioni di Euro sono stati “sprecati” per l’inutile opera di rifacimento del Porto, che ha messo in ginocchio tutte le attivita’, tranne qualcuna.

Lettera firmata

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sabato 20 giugno 2009

FILICUDI. I CARABINIERI RECUPERANO CINQUE PREZIOSE ANFORE

I sommozzatori dei carabinieri, in collaborazione con i militari dell'Arma di stanza a Filicudi, hanno recuperato nei fondali di Filicudi cinque anfore in prossimita' dell'itineraio archeologico di Capo Graziano. I preziosi reperti sono stati consegnati al presidente del consiglio circoscrizionale Giovannino Rando. Il timore era che le anfore potessero essere trafugate. Piu' volte, infatti, lo specchio d'acqua di Filicudi e' stato saccheggiato.
Di recente è stato calcolato che una sola anfora al mercato nero viene venduta tra i 2000 e i 2500 euro. Cifre che, visti i resti ancora da portare alla luce, non possono lasciare indifferenti i trafugatori disposti anche, ma questo è il caso dei più sprovveduti, a mettere a repentaglio la loro incolumità fisica. Sulla tutela di questi siti il soprintendente del Mare, prof. Sebastiano Tusa, si è già pronunciato favorevolmente per l'istituzione a Lipari di un nucleo distaccato di controllo per i tesori sommersi. «È l'ora di creare strutture di sorveglianza capillari e abbiamo bisogno che le strutture pubbliche ci vengano incontro in ogni modo, anche con dei decreti legge» ha dichiarato di recente. Ma è un problema di risorse e, soprattutto, di volontà politica.

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venerdì 19 giugno 2009

FILICUDI. TARTARUGA SALVATA DAL CATAMARANO DELLA USTICA LINES

foto di Eolnet

Una tartaruga marina della specie "caretta caretta" è stata tratta in salvo ieri nelle acque antistanti il porto di Filicudi. Il comandante del catamarano della compagnia Ustica Lines Gianfranco Parisi, avvisato dal suo equipaggio della presenza della tartaruga in difficoltà, ha fatto issare a bordo l'animale che risultava essere ferito alla gola per aver ingerito un amo da pesca. La tartaruga è stata quindi consegnata alla Capitaneria di Porto di Lipari. Nello stesso giorno è stato rinvenuto un'altro esemplare di tartaruga, sempre ferito da un amo, al largo di Marina Lunga a Lipari. Entrambe sono state inviate al Centro di Recupero Fauna Selvatica e Tartarughe marine di Comiso (RG) dove riceveranno le necessarie cure.
Ricordiamo che fino a sabato 20 in Puglia, Calabria, Toscana, Basilicata e Sicilia prosegue la settimana che il WWF dedica in tutto il mondo alle tartarughe marine, per celebrare il centenario della nascita di Archie Carr, scienziato di fama mondiale che ha dato un fondamentale contributo alla conservazione di una delle specie simbolo dei nostri mari, la Caretta caretta, la cui sopravvivenza è fortemente minacciata, soprattutto a causa della pesca involontaria e dell’impatto con le attività umane.
Per tutti coloro che vogliono aiutare le tartarughe marine l’Associazione lancia la campagna ‘Adotta una tartaruga’: con una donazione minima sul sito www.wwf.it/adozioni riceveranno in cambio un certificato di adozione, un peluche o uno screensaver con immagini di tartaruga per il proprio computer.

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giovedì 18 giugno 2009

PARTE L'EOLIAN CETACEAN PROJECT


Sono aperte le iscrizioni ai corsi sui cetacei nell'ambito del progetto EOLIAN CETACEAN PROJECT.
I cetacei da sempre hanno affascinato e affascinano gli amanti del mare. Studiarli nel loro ambiente naturale non è però così semplice. I ricercatori della NECTON Marine Research Society per il terzo anno consecutivo portano avanti il progetto di ricerca EOLIAN CETACEAN PROJECT. Un progetto il cui scopo principale è quello di unire l'attività di ricerca con la didattica per dare a tutti i partecipanti le conoscenze e gli strumenti idonei alla scoperta dei delicati equilibri che legano i mammiferi marini all'ambiente.
Il progetto è realizzato dalla NECTON Marine Research Society ed ha la collaborazione di Swarovski optik, AGCI Agrital e Associazione Mediterranea per la Natura.
L'area di studio è l'arcipelago delle Isole Eolie che grazie alla posizione geografica ed alle caratteristiche oceanografiche, rappresenta una zona di transito per tutte quelle specie che per ragioni trofiche o riproduttive compiono migrazioni all'interno del bacino.
I primi due anni di campionamento hanno permesso di raccogliere importanti dati sulla presenza e la distribuzione di alcune specie di cetacei che vivono in queste acque tra cui la stenella (Stenella coeruleoalba) ed il tursiope (Tursiops truncatus), dati che spingono la Necton a continuare la ricerca.
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Base logistica del progetto è l'isola di Salina che per la sua posizione centrale rappresenta il punto di partenza ideale per lo studio dei mammiferi marini nell'intero Arcipelago. Grazie ad uscite in mare e lezioni teoriche i partecipanti verranno coinvolti attivamente in tutte le fasi della ricerca per vivere così un'esperienza unica alla scoperta del mondo dei mammiferi marini. Durante le uscite in mare sarà possibile osservare oltre ai tursiopi (Tursiops truncatus) e alle stenelle (Stenella coeruleoalba) anche esemplari di delfino comune (Delphinus delphis) e capodogli (Physeter macrocephalus).
I corsi verranno organizzati nel periodo compreso tra il 14 settembre ed il 4 ottobre 2009. Le iscrizioni saranno possibili a partire dal 10 giugno. Ogni corso è aperto ad un massimo di 10 persone.
Le uscite in mare si svolgeranno a bordo di un gommone di 7,50 m. fuori tutto con a bordo GPS cartografico, plotter, ecoscandaglio, radio vhf, telecamera subacquea ed idrofono della Cetacean Research con registratore digitale audio e tutte le dotazioni di sicurezza necessarie.
Chi desidera partecipare a tale iniziativa ha la possibilità di scegliere tra due diversi livelli di corso:
BASIC rivolto a chi per la prima volta si accosta al mondo della ricerca sui mammiferi marini.
ADVANCED rivolto invece a chi ha già conoscenze scient ifiche sui cetacei e per studio o per passione vuole approfondire le conoscenze sulle tecniche di ricerca e sulla conservazione in atto per la salvaguardia dei cetacei.
Al termine del corso, a ciascun partecipante verrà rilasciato un attestato riportante attività ed ore svolte per ricevere gli eventuali crediti formativi da parte di Università ed enti pubblici.

Il programma integrale dei corsi, il modulo d’iscrizione e la locandina sono scaricabili dal sito della società: www.necton.it . Per ulteriori informazioni : info.necton@email.it.


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mercoledì 17 giugno 2009

FILICUDI. AMBULANZA SI, MA MANCANO I MEDICI E LA FARMACIA RESTA CHIUSA

Sembra che sull'isola di Filicudi non finisca mai lo stato di emergenza. Arriva l'ambulanza nell'isola ma mancano i medici del raddoppio notturno oltre al presidio farmaceutico. I medici di Guardia Medica (che sono anche medici di base) lanciano l'allarme all'Assessorato Regionale alla Sanità e all'Asl 5 per l'istituzione del raddoppio notturno. Il presidio di Filicudi nelle Eolie è l'unico rimasto senza tale servizio, a seguito dei tagli decisi a Palermo, eppure le emergenze notturne non mancano. Per quanto riguarda la farmacia, continua a permanere chiusa creando evidenti disagi ad abitanti e villeggianti.

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lunedì 15 giugno 2009

FILICUDI ENTUSIASMO NELL'ISOLA PER L'ARRIVO DELL'AMBULANZA

Come avevamo anticipato e' sbarcata quest'oggi l'ambulanza della Croce Rossa italiana che stazionerà permanentemente nella zona di Pecorini Porto accanto al Saloon. Il servizio nell'isola sarà garantito dal Comitato Reg.le Siciliano della Croce Rossa Italiana che dal 15 Giugno al 30 Dicembre organizza il progetto "Eolie 2009", avente lo scopo di effettuare un servizio di Trasporto Infermi e Pronto Soccorso destinato alla popolazione delle Isole Eolie. Il progetto prevede 3 postazioni ubicate a Filicudi, Vulcano e Panarea, dotate ognuna di un'ambulanza e di un equipaggio formato da 6 Volontari del Soccorso che si alterneranno in turni di servizio di 24 ore. Il personale impegnato nel sevizio sull'isola di Filicudi allogerà nella vecchia caserma de Carabinieri di Pecorini. Alla "prima" della Croce Rossa e all'inaugurazione del presidio filicudaro, nell'isola eoliana era presente il sindaco di Lipari Mariano Bruno che, unitamente al presidente della locale circoscrizione Giovannino Rando, hanno festeggiato insieme alla popolazione l'arrivo del mezzo tanto richiesto. Per l'isola si tratta di una conquista importante considerando che, sino ad ieri, per effettuare i soccorsi si doveva spesso ricorrere a mezzi di fortuna.
L'Ing. Francesco La Monica, responsabile tecnico del progetto "Eolie 2009", ci ha comunicato che il numero ufficiale da chiamare per le emergenze sull'isola è 346.098.95.97 attivo 24 ore su 24.


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LA STRIGLIATA DELL'ANONIMO SCUOTE I FILICUDARI


Interessante commento capace di guardare aldilà degli interessi di parte.

A proposito dell’incendio doloso ai danni dell’imbarcazione di Samuele Marsile a me hanno raccontato invece che una volta si facevano sì "dispetti" grandi, ad esempio spostare una barca di qualcuno dal mare fino sul sagrato della chiesa di pecorini, per poi chiedergli come "riscatto" una bella festa, nella quale il malcapitato doveva quantomeno offrire o il cibo o il vino.
Ma si trattava di altri tempi, e di una filicudi i cui abitanti erano coesi tra loro per necessità, non avendo gli aiuti economici dello Stato Italiano e senza l'illusione che il denaro portato dal turismo migliori la vita.
Sono altri i parametri per misurare la qualità della vita e degli esseri umani.
I giovani Filicudari di oggi si trovano con un'isola che era dei loro nonni e bisnonni, ormai non più loro perchè venduta e svenduta in tempi di crisi a gente sconosciuta e straniera, che oggi, giustamente, crede di essere a casa propria, almeno nei possedimenti acquistati.
Questo non va giù a molti filicudari, che aiutati dall'assenza del turista che d'inverno lavora, si permettono di rubacchiare a destra e a manca, e di ab-usare della proprietà altrui.
Gli esempi non mancano, e tutti i proprietari di case a filicudi che non siano Filicudari possono raccontare le loro esperienze.
Non tutti a Filicudi sono così, ma il comportamento prepotente è diffuso e percepito dagli "stranieri".
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Oltre alla terra, qualcuno a Filicudi pensa che sia suo anche il mare, magari quello stesso mare che ogni giorno depreda pescando con le bombole.
E non gli va giù che qualcun altro, venuto dal mare, ora da lipari, ora da altre isole, peschi nei fondali dell'isola.
Ma dico io... dove eravate quando vi hanno saccheggiato i tesori archeologici del vostro mare? e non parlo solo del passato, ma anche delle depredazioni dei fondali di capo graziano avvenute nel 2008, di cui si trova traccia in molti articoli sui quotidiani nazionali.
Vi preoccupate per un pò di pesce, e non vi preoccupate che la risorsa più importante del vostro mare, i reperti archeologici, venga sottratta a tutti voi filicudari.
Il pesce oggi viene pescato, domani ce ne sarà altro.
I reperti archeologici marini sono un pozzo di soldi per Filicudi, purchè sfruttati adeguatamente e valorizzati turisticamente. Una risorsa che non si esaurirà mai...
Se non fosse che le anfore diminuiscono di anno in anno...
E voi non vedete?
E voi non sapete?
E voi non denunciate?
Come si puo' avervi in simpatia, se voi stessi non siete capaci di aiutarvi l'un l'altro e curare i vostri veri interessi?
Se voi stessi vi date la zappa sui piedi dando al mondo un'immagine tristissima dell'isola e dei suoi abitanti?
E gli abusi edilizi continui?
Se aumentano a dismisura le stanze affittabili d'estate, diminuirà il prezzo, e le spiagge affollate perderanno il loro fascino, e voi guadagnerete sempre meno, e sempre con più fatica.
Ritrovandovi un'isola squarciata e sommersa dagli abusi edilizi, come al piano del porto. A vantaggio di chi? pochi imprenditori edili che per qualche decina di anni faranno tantissimi soldi, e poi... lasceranno il vuoto e andranno a lavorare fuori dall'isola, abbandonando i muratori isolani al loro destino o costringendoli ad emigrare.
Ve ne rendete conto?

E' ora che a Filicudi qualcosa cambi. o no?

Anonimo


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venerdì 12 giugno 2009

DALLA NORVEGIA ALL'AUSTRALIA, AUMENTA IL NUMERO DI ISOLE VERDI. E LE EOLIE RESTANO A GUARDARE..

foto di Paola Pivi

Fotovoltaico, eolico, biomasse ed in prospettiva idrogeno sono gli elementi di ormai numerosi progetti avviati in diverse nazioni per conservare i paradisi ambientali naturali delle piccole isole non allacciate alle grandi reti nazionali.

L’ultima in ordine di tempo è l’isola greca di Agios Efstratos, nel mar Egeo, 43 kmq e 375 residenti. Il governo greco ha recentemente annunciato un progetto pilota per rendere la piccola isola ad impatto zero convertendo le fonti energetiche tradizionali in rinnovabili. Saranno sole, vento e biomasse a sostituire gli attuali generatori diesel ed anche i trasporti saranno riconvertiti con motori elettrici. A regime Agios Efstratos sarà la prima isola del Mediterraneo completamente verde ma già progetti analoghi sono stati annunciati per isole più grandi come Tilos e Nisyros. L’elenco di isole votate all’impatto zero vede però al primo posto Samsoe in Danimarca che già dal 1997 ha iniziato a lavorare in questa direzione ed oggi con le sue 11 turbine eoliche soddisfa completamente i bisogni di energia elettrica mentre si affida all’energia solare ed alle biomasse per il riscaldamento. Anche i trasporti sono stati convertiti a trazione elettrica. Sui suoi 114 kmq di superficie Samsoe conta 4.400 abitanti e registra presenze turistiche per circa 400.000 giornate /anno.(clicca su Continua per leggere il resto)




Ancora più a nord, in Norvegia, l’isola di Utsira è completamente autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all’azione combinata del vento e dell’idrogeno, quest’ultimo ricavato per idrolisi dell’acqua con il surplus dell’ energia eolica generata.
All’altro capo del mondo, in Australia, troviamo l’isola di King dove si sta implementando un progetto per la produzione di circa 190 MWh/anno generati da fotovoltaico che si affiancheranno a quelli prodotti da centrali eoliche già installate per una potenza di 2,5MW.

E l’Italia? Alla fine del 2006 l’Enel aveva annunciato un piano per alimentare gli arcipelaghi italiani con fonti rinnovabili e, dove possibile, raggiungere l’autosufficienza energetica. L'iniziativa di Enel prevedeva i primi interventi a Capraia e poi nelle isole Eolie già a partire dal 2007. L'obiettivo era la realizzazione di sistemi di “poli-generazione” con l’impiego di fonti rinnovabili diversificate, vento, fotovoltaico, solare termico, biomasse ed infine idrogeno per lo stoccaggio dell’ energia. Nelle Eolie il progetto riguarda quasi 4000 abitanti, per una potenza complessiva prevista di circa 20MW ma al giorno d'oggi non è stato installato neanche un pannello fotovoltaico. Le Eolie continuano a distinguersi per essere un arcipelago privo di ogni iniziativa e condannato dalla propria classe dirigente a vivere in un continuo stato d'emergenza.


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giovedì 11 giugno 2009

ALICUDI TRA LE VENTI ISOLE EUROPEE DA SOGNO PER IL "GUARDIAN"

Le isole dei vip sono splendide ma spesso affollate. Se volete la quiete e la pura bellezza di spiagge incontaminate dovete cercare altrove. Ma senza andare ai Caraibi o alle Seychelles. Il quotidiano inglese Guardian è andato a caccia di piccoli (o minuscoli) paradisi nei mari che lambiscono il continente europeo. Ne ha individuati venti, dalla Finlandia alla Grecia. Due sono in Italia: Procida e Alicudi. E poi le isole francesi di Porquerolles e d'Aix, Porto Santo a Madera, le Vega in Norvegia, Amorgos e Kastellorizo in Grecia, Lopud e Sveti Klement in Croazia, Sylt in Germania, l'arcipelago delle Kvarken in Finlandia, Skomer in Galles, Hamneskar in Svezia, Gigha e Lismore in Scozia, Fanø in Danimarca, Walney in Inghilterra, La Graciosa nelle Canarie e Heybeliada in Turchia.
Tutte sono accomunate da una superficie di pochi chilometri quadrati, spesso si girano a piedi (anche perché in molte è vietato l'accesso alle auto) e hanno poco o niente di strutture turistiche: un hotel, pochi ristoranti. Niente movida, ma distese di spiagge su cui si può passeggiare senza fare a botte e osservare paesaggi incontaminati e tante specie di uccelli. Parchi naturali dove osservare piante meravigliose e respirare aria pura. Luoghi vicini a noi, da scoprire.

http://www.guardian.co.uk/travel/2009/jun/07/20-undiscovered-island-gems

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martedì 9 giugno 2009

FILICUDI NUOVO ATTO INTIMIDATORIO. BRUCIATA UNA BARCA DEL PESCATORE SAMUELE

Una barca in legno di 5 metri con un motore fuoribordo Mercury da 10 cavalli è stata data alle fiamme a Filicudi. Il proprietario e' Samuele Marsile, famoso e caratteristico pescatore delle Eolie. Il carrello su cui poggiava l'imbarcazione era parcheggiato nei pressi del molo di Pecorini dove attualmente ormeggiano gli aliscafi. Ignoti nel cuore della notte l'hanno cosparsa di liquido infiammabile e bruciata. I danni sono stati ingenti: oltre alla barca sono state distrutte anche le reti da pesca che si trovavano a bordo. Una denuncia e' stata presentata ai carabinieri che hanno avviato le indagini. Il nuovo atto intimidatorio va ad aggiungersi a numerosi altri accorsi negli ultimi mesi sull'isola e quasi sempre in concomitanza con l'assenza del Maresciallo della locale Stazione dei Carabinieri, Fabio Scardino.

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AFFETTA DA MALATTIA RARA CAUSATA DALL'INQUINAMENTO DI MILAZZO. CURATA NEGLI USA

Ci scuseranno i nostri lettori se in questo blog di Filicudi e dintorni, pubblichiamo una toccante storia che nulla ha a che fare con le Eolie. Non fosse altro perchè il luogo della drammatica vicenda riguarda la città di Milazzo, porto di transito per raggiungere l'arcipelago eoliano, ed ha tra i protagonisti Nino Codraro, un milazzese Doc , come lui ama definirsi, residente negli USA che si è prodigato nell' aiutare una sua concittadina affetta da una rara malattia.
(di Mario Di Paola, Milazzo)
S'era ridotta a passare le giornate chiusa in casa, porte e finestre serrate, una mascherina sulla bocca, una flebo a portata di mano, l'alimentazione ridotta ai minimi termini e la disperazione nel cuore. Se solo per pochi attimi osava "sfidare" l'esterno si sentiva mancare sino allo svenimento. Decine di consulti, una montagna di analisi con una diagnosi finale "atipica": M.C.S. (Sensibilità Chimica Multipla), non riconosciuta dallo Stato Italiano e quindi identificata come malattia rara. Procurata da fattori nocivi presenti nell'aria. Insomma, una malattia da 'inquinamento ambientale. Problema quest'ultimo in discussione da tempo nella zona industriale di Milazzo e della Valle del Mela. Una malattia rara, dunque. Ma come venirne fuori? Una ricerca spasmodica per arrivare ad una conclusione amara: iIn Italia sinora non esisterebbero centri, sia pur sperimentali, a cui potersi rivolgere. La signora Maria Pino, 42 anni, sposata, due figli, racconta il suo dramma ai giornali, alle televisioni locali; La sua storia viene letta, per via telematica, sulla "Gazzetta", da un milazzese trasferitosi da tempo in America, Nino Codraro,76 primavere ben vissute. Codraro, ( nella foto) assieme alla moglie Silvana Costabile, di origini calabrese, esperta in amministrazione sanitaria e quindi a conoscenza di letteratura medica e alla figlia Marina, di 20 anni, contatta telefonicamente Maria Pino, si fa raccontare nei dettagli la sua storia, si fa inviare il "pacco" di cartelle cliniche e cure eseguite. «Qui bisogna fare qualcosa, non posso lasciare morire questa donna» dice Nino ai suoi familiari. E, come solo in America sanno fare, batte da costa a costa il continente americano, con tutti i mezzi e le conoscenze di cui dispone, sino a quando trova un Centro di ricerca specializzato nello studio e nella cura di patologie legate all'inquinamento atmosferico, un laboratorio nel quale tutte le sostanze inquinanti sin qui rintracciate sono state sottoposte a studi quarantennali.
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Si tratta dell'équipe guidata dal dott. Allan Lieberman, direttore del Center For Occupational & Environmental Medicine di Charleston, nello stato della Carolina del Sud, studioso di medicina ambientale nonchè membro della apposita accademia americana di medicina occupazionale ed ambientale. Il dott. Lieberman esamina le "carte" giunte dall'Italia e alla fine accetta la "sfida". Maria Pino ha dunque una chance, l'unica chance credibile.
L'alternativa sarebbe solo vedersi morire giorno dopo giorno. Con il coraggio della disperazione ed il solo sostegno economico dei familiari, comincia il viaggio della speranza, posta a 18 ore di aereo. Una volta giunta a Charleston, viene sottoposta ex novo a tutti gli esami, taluni con tecnologie avanzate ed entra nel "protocollo". Un mese di cure, la prima fase intensiva in ospedale, la seconda in una sorta di day hospital. E poiché i "miracoli" spesso si accompagnano ad inattese azioni di buona volontà, Maria Pino, prima di andare negli USA conosce – attraverso la "catena di S. Antonino" degli affetti da malattie rare – una signora di Catania, forse con la stessa patologia. Quest'ultima è seguita dalla figlia Valentina, studentessa universitaria in lingue che parla bene l'inglese e che si mette a disposizione di Maria per seguirla negli USA come interprete. Sarà lei ad assisterla nei dialoghi coi sanitari americani. Una terapia intensiva con farmaci mirati, una dieta controllata con una cucina a base di prodotti biologici, inseriti progressivamente nell'alimentazione. «Ricordo la paura – racconta la sig. Pino – quando i medici mi hanno detto: vada lei direttamente a comprare i prodotti segnati nella dieta. Le stesse paure che mi accompagnavano a Milazzo non appena tentavo di uscire da casa, mi assalirono all'inizio, appena fuori dall'appartamento. Poi una insperata fiducia grazie anche al forte sostegno psicologico. Le uscite si sono così via via "allungate" sino al fatidico giorno nel quale il dott. Lieberman mi ha comunicato che sì, era giunto il momento di tornare in Italia: Certo con una ben precisa cura da seguire, ma in condizioni vicine alla normalità». L'aereo che Maria Pino prenderà, non la porterà subito in Italia, ma farà scalo a Nuova York. Maria vuole conoscere i suoi angeli custodi, i coniugi Codraro, che abitano nella citta di Danbury, stato del Connecticut, sita ad unora da New York, senza i quali non sarebbe giunta nel posto giusto per essere adeguatamente curata. «Andando a riceverla all'aeroporto ho subito riconosciuto quella siciliana timida e con gli occhi pieni di gioia che avevo solo sentito al telefono» ci ha raccontato Nino Codraro, un milazzese che ha lasciato la città del Capo (abitava in piazza Cesare Battisti n. 25) oltre cinquant'anni fa, ma che la sua città la segue giorno per giorno attraverso Internet (la sua email: milazzo33@aol.com). «È stata una forte commozione – dice –. Mi duole il cuore sapere che la nostra Milazzo è una città inquinata. Ho saputo che tante altre persone soffrono di queste malattie rare legate in qualche modo all'inquinamento. Voglio dire che io e mia moglie siamo a disposizione per aiutarli nei modi possibili. Abbiamo parlato a lungo con l'équipe medica di Charleston e il dott. Lieberman si è detto disponibile a mettere a disposizione delle autorità sanitarie e dei suoi colleghi italiani il bagaglio di conoscenze acquisite perché sia realizzato un ponte scientifico in questa delicata materia con la Sicilia». Maria Pino è ora rientrata in Italia, ma non a Milazzo. Purtroppo l'ha dovuta lasciare la sua città, per vivere in un ambiente ove non esistono industrie né alcun tipo di inquinamento ambientale. Ha un contatto telematico costante con il centro di Charleston. Intanto ha ripreso a vivere la sua quotidianità. «Milazzo resta nel mio cuore – dice commossa – spero di ritornarci quando sarà sufficientemente bonificato l'ambiente. Una battaglia in tal senso è necessaria anche perché sono tanti ad avere la mia stessa malattia rara, che all'inizio si mantiene sotto traccia per poi esplodere in maniera subdola». E non c'è un aereo pronto per tutti, destinazione Usa, South Carolina. «La strada – afferma con ottimismo americano Nino Codraro – è tracciata. Le autorità italiane devono assistere queste persone, ma la gente deve avere la forza di lottare».


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SESTA EDIZIONE DEL FESTIVAL CINEMATOGRAFICO 'EOLIE IN VIDEO'


Aperto il bando per partecipare alle selezioni del Concorso Nazionale per Cortometraggi Eolie in video – Da quest'anno un premio anche ai documentari.
Dopo il successo riscontrato negli anni precedenti, fervono i preparativi per la sesta edizione del Festival cinematografico “Eolie in Video”, come semprepromosso dal Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani.
Il concorso è dedicato ai cortometraggi italiani di fiction a tema libero e ai corti prodotti dalle scuole del comune di Lipari. Importante novità di questa edizione, inoltre, la presenza di un concorso dedicato ai cortometraggi di genere documentaristico, con un premio di € 1.000 messo in palio dall'Associazione Amaleolie.
La manifestazione si svolgerà dal 21 al 25 Luglio presso i Giardini del Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani e all’Anfiteatro del Castello di Lipari. Nella serata conclusiva, la premiazione e la proiezione dei cortometraggi vincitori sarà abbinata alla consueta consegna dei prestigiosi Premi “Efesto d’Oro”, che nel corso delle edizioni precedenti hanno avuto come protagonisti artisti del calibro di Nanni Moretti, Vittorio Taviani, Jasmine Trinca, Luigi Lo Cascio, Paola Cortellesi, Eleonora Giorgi, Sandro Petraglia, Enrico Lo Verso, Riccardo Milani, Stefania Sandrelli, Daniele Luchetti e Gianni Minoli.
Eolie in Video vuole essere un’occasione d’incontro, scambio e confronto tra i giovani artisti che si affacciano nel panorama cinematografico italiano e si abbina alla volontà di offrire un importante contributo per la promozione del turismo culturale e per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio naturalistico e paesaggistico delle Isole Eolie.


La manifestazione seguirà tre percorsi principali, riservandosi l’opportunità di presentare in esclusiva proiezioni speciali, retrospettive, lezioni magistrali e dibattiti a tema:

Concorso per cortometraggi italiani di fiction, a tema libero, pensato come occasione per l’ elaborazione di spunti linguistici e indirizzato, in maniera particolare, verso la sperimentazione narrativa e artistica; Concorso per cortometraggi italiani di genere documentaristico, sempre a tema libero, nato quest’anno per mettere in evidenza un settore della produzione italiana in costante crescita e seguito sempre con maggiore interesse da ampie fasce di pubblico. Rassegna di cortometraggi e video ambientati nelle Isole Eolie, riservata agli studenti delle Scuole di Lipari, per cogliere il punto di vista delle nuove generazioni sulla realtà eoliana.

Una prestigiosa Giuria assegnerà il premio Mini BMW Group Italia Spa di € 3.000 al miglior cortometraggio del concorso di fiction a tema libero, e segnalerà eventuali altre opere meritevoli.
L’Associazione Nazionale CINIT – Cineforum Italiano consegnerà inoltre il “Premio CINIT” al cortometraggio che più di altri si sarà distinto per l’approfondimento di tematiche sociali ed esistenziali.
Per i cortometraggi più meritevoli realizzati dalle scuole alle Isole Eolie la Direzione Artistica assegnerà infine il premio “Roberto Rossellini”, consistente in una targa con il logo della manifestazione e in una selezione di pubblicazioni edite dal Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani.
L’edizione 2009 di Eolie in Video sarà valorizzata dalla presenza di ospiti illustri, grandi personaggi dello spettacolo nazionale e internazionale, i cui nomi saranno presto resi noti. E ancora anteprime, retrospettive, incontri con gli autori, mostre, editoria cinematografica, spazi dedicati ad artisti siciliani e alle isole Eolie come set.
Il Festival si sostiene grazie all’operato del Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani e all’intervento determinante del partner commerciale MINI BMW ITALIA, che da anni continua a sostenere il progetto culturale di Eolie in video. Tra gli altri partner della manifestazione meritano una particolare segnalazione le due associazioni culturali di Messina Cineforum Orione e Arknoah, che cureranno la preselezione dei corti in concorso e si occuperanno della presentazione delle opere più meritevoli di questa edizione anche nella città

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lunedì 8 giugno 2009

EOLIE COME DISNEY WORLD, DAL 15 GIUGNO TICKET D'INGRESSO


(Asca)Per sbarcare nelle Eolie, si paghera' un euro. Lo ha deciso Mariano Bruno, sindaco di Lipari e, con decreto ministeriale, anche funzionario della protezione civile. Per chi volesse invece avventurarsi nella scalata dei crateri dovra' pagare 3 euro. Il provvedimento, che entrera' in vigore dal prossimo 15 giugno, non scadra' con il terminare della stagione estiva ma sara' prorogato fino al 31 dicembre. Il ticket sara' incassato direttamente dalle compagnie di navigazione che assicurano i collegamenti marittimi da e per le Eolie e anche dai titolari dei pontili galleggianti per quel che riguarda i diportisti. Nel caso in cui il turista in entrata si trovasse spovvisto di ticket, dovra' pagare una multa di dieci euro. Per l'armatore o il comandante, titolare della concessione, la multa sara' di cento euro per passeggero. Chi ha pagato il ticket sbarcando su una delle sei isole, potra' spostarsi sulle altre liberamente, senza doverlo ripagare.

L'incasso dei ticket permettera', secondo quanto dichiarato dal sindaco, un miglioramento di servizi per la collettivita' delle Eolie, prese d'assalto durante il periodo estivo. Il Comune di Lipari infatti punta a incassare circa 400 mila euro.

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venerdì 5 giugno 2009

LA FAUNA DELLE EOLIE


di Marco Panerai
L'insularità e le condizioni ambientali particolari delle Eolie hanno creato particolari endemismi e limiti all'insediamento faunistico generalizzato. Specie di grande interesse erano sicuramente presenti nell'arcipelago come la cotumice e la foca monaca. La prima é citata da Sabatini, (un ornitologo dei primi del Novecento) che l'avvistò a Salina, in località Serro del Capo. Curioso il particolare toponimo dialettale "Vancu a pirnici" di Filicudi in relazione con la presenza di questa specie, assai cacciata nel secolo scorso. La foca monaca, che a Filicudi occupava la grotta del Bue Marino (dal suo nome dialettale) era una specie costantemente presente lungo le coste dell'isola almeno sino al 1937, quando l'ultimo individuo venne ucciso a fucilate. Fra i rettili, sono noti solo reperti sub-fossili della testuggine terrestre, rinvenuti a Lipari che ne attestano la presenza in epoche remote. L'unico anfibio certamente presente a Lipari e a Salina é il rospo verde o smeraldino (Bufo viridis Laurenti). Questo anfibio é in grado di tollerare prolungati periodi di siccità.

Fu osservato (nel 1898) da alcuni ricercatori inglesi a Lipari, presso i rigagnoli dell'acqua termale calda dei bagni di S. Calogero, a conferma delle capacità di adattamento di questa specie. La tarantola muraiola o geco (Tarentola mauritanica L) e l'emidattilo verrucoso (Hemidactylus turcicus L.) sono piuttosto comuni e facilmente osservabili in tutto l'arcipelago, nonostante le loro abitudini notturne, quando cacciano insetti richiamati dalle fonti luminose nelle pareti e sui soffitti delle case. Sempre fra i sauri, la fauna erpetologica di queste isole annovera due specie di lacertidi: la lucertola campestre e la rara lucertola delle Eolie. Questa lucertola é localizzata su piccoli isolotti e a Vulcanello, dove evita la competizione con la lucertola campestre piú opportunista e antropofila. Abbastanza comune e facile da vedere lungo i sentieri é il biacco, qui chiamato "sierpi niura" (serpe nera) per la caratteristica livrea degli individui adulti. E' assolutamente innocuo e particolarmente utile in quanto fonda la sua dieta prevalentemente su piccoli vertebrati, tra i quali ratti e topi. La fauna ornitologica delle Eolie é assai rappresentata con circa 44 specie certamente o probabilmente nidificanti, mentre sono almeno 120 quelle svernanti o migratorie. Tra le specie piú interessanti, ricordiamo la berta maggiore con la sua grande apertura alare (125 cm), in grado di restare per lunghi periodi in mare aperto. Si alimenta in prevalenza di pesci, crostacei e calamaretti. Nelle notti senza luna, emette canti notturni, simili a strazianti pianti di bimbo. Tali suoni erano considerati i lamenti dei fantasmi dei pescatori morti in mare durante le tempeste e probabilmente i canti delle sirene nell'Odissea. Nelle Eolie vi sono circa un centinaio di coppie di berta maggiore che nidificano, per la berta minore non si hanno dati sulla consistenza numerica delle sue colonie.

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giovedì 4 giugno 2009

PUBBLICATO IL DECRETO "ZTL EOLIE"


Anche quest'anno il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli ha emanato il decreto amministrativo che regola, durante la stagione estiva, l'afflusso di veicoli a motore nel comprensorio delle Eolie. Sono vietati l'afflusso e la circolazione sulle isole del Comune di Lipari, di veicoli a motore appartenenti a persone non stabilmente residenti nelle isole del Comune stesso, secondo il seguente calendario:

  • dal 1° giugno 2009 al 31 ottobre 2009 divieto per le isole di Panarea e Stromboli;
  • dal 1° luglio 2009 al 31 ottobre 2009 divieto per l'isola di Alicudi;
  • dal 1° luglio 2009 al 30 settembre 2009 divieto per le isole di Lipari, Vulcano e Filicudi.

Nello specifico per quanto riguarda Filicudi il decreto permette l'accesso all'isola a:
1 - ai veicoli adibiti al trasporto di cose per il rifornimento di esercizi commerciali con l'obbligo di stazionare negli stalli autorizzati per lo scarico delle merci;
2 - agli autoveicoli del servizio televisivo, cinematografico o che trasportano artisti e attrezzature per occasionali prestazioni di spettacolo, per convegni e manifestazioni culturali. Tale permesso verra' concesso dal comune, di volta in volta, secondo le necessita';
3 - agli autoveicoli appartenenti a persone che dimostrino di essere in possesso di prenotazione di almeno sette giorni in struttura alberghiera, extralberghiera o casa privata che dovranno dimostrare di avere la possibilita' di un parcheggio privato o pubblico (ove esistente) e la corrispondente dichiarazione dovra' essere esposta, in modo visibile, all'interno del veicolo.

Secondo quanto indica il decreto, è il prefetto di Messina che dovrà farsi carico della esecuzione e della assidua e sistematica sorveglianza sul rispetto dei divieti stabiliti per tutto il periodo considerato.
Ci permettiamo di esprimere seri dubbi sull'effettiva efficacia di un decreto che, non essendo accompagnato da alcuna iniziativa relativa al traporto pubblico, rischia anche quest'anno di rimanere sulla carta. E ci domandiamo, dove sono quei veicoli elettrici per i quali sono state installate su tutta l' isola numerose colonnine per la ricarica?


Segue la versione integrale del Decreto Ministeriale..

Decreto 18 maggio 2009
Norme sull'afflusso e circolazione dei veicoli sulle isole Eolie.
(GU n. 123 del 29/05/2009)
IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Visto l'art. 8 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, come modificato con decreto legislativo 10 settembre 1993, n. 360, concernente limitazioni all'afflusso ed alla circolazione stradale nelle piccole isole dove si trovano comuni dichiarati di soggiorno o di cura;
Vista la circolare n. 5222, dell'8 settembre 1999, con la quale sono state dettate le istruzioni relative all'applicazione del summenzionato art. 8 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285;
Considerato che ai sensi del predetto articolo compete al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentite le regioni e i comuni interessati, la facolta' di vietare nei mesi di piu' intenso movimento turistico, l'afflusso e la circolazione di veicoli appartenenti a persone non facenti parte della popolazione stabile;
Vista la delibera della giunta comunale di Lipari (Messina) dell'11 febbraio 2009, n. 16;
Vista la nota dell'Ufficio territoriale del Governo di Messina n. 37561/08/13.12/GAB. del 5 marzo 2009;
Visto il parere favorevole espresso dalla Regione Siciliana comunicato con nota del Dipartimento
trasporti e comunicazioni n. 218, del 16 marzo 2009;
Ritenuto comunque urgente ed indilazionabile adottare i richiesti provvedimenti restrittivi della
circolazione stradale per le ragioni espresse nei succitati atti;
Decreta:
Art. 1.
Sono vietati l'afflusso e la circolazione sulle isole del Comune di Lipari, di veicoli a motore appartenenti a persone non stabilmente residenti nelle isole del Comune stesso, secondo il seguente calendario:
dal 1° giugno 2009 al 31 ottobre 2009 divieto per le isole di Panarea e Stromboli;
dal 1° luglio 2009 al 31 ottobre 2009 divieto per l'isola di Alicudi;
dal 1° luglio 2009 al 30 settembre 2009 divieto per le isole di Lipari, Vulcano e Filicudi.
Art. 2.
Nei periodi di cui all'art. 1 sono concesse le seguenti deroghe:
A) Alicudi - Stromboli - Panarea
1 - ai veicoli adibiti al trasporto di cose per il rifornimento degli esercizi commerciali con l'obbligo di stazionare negli appositi stalli dell'area portuale per lo scarico delle merci;
2 - per le sole isole di Panarea e Stromboli, ai motocicli e ciclomotori elettrici appartenenti ai proprietari di abitazioni che, pur non essendo residenti, risultino iscritti nei ruoli comunali delle imposte di nettezza urbana del Comune di Lipari per l'anno 2008, limitatamente ad uno solo dei citati veicoli per nucleo familiare;
3 - agli autoveicoli per il trasporto di artisti e attrezzature per occasionali prestazioni di spettacolo, per convegni e manifestazioni culturali. Il permesso verra' concesso dal comune, di volta in volta, secondo le necessita';
4 - ai veicoli delle forze dell'ordine.
B) Lipari - Vulcano
1 - agli autoveicoli, ciclomotori e motocicli appartenenti ai proprietari di abitazioni ubicate all'esterno del perimetro urbano che, pur non essendo residenti, risultino iscritti nei ruoli comunali
delle imposte di nettezza urbana per l'anno 2008, limitatamente ad un solo veicolo per nucleo familiare. L'iscrizione deve essere dimostrata con la relativa cartella esattoriale o certificato rilasciato dal comune;
2 - ai veicoli adibiti al trasporto di cose;
3 - agli autoveicoli, ciclomotori e motocicli appartenenti a persone che dimostrino di essere in possesso di prenotazione di almeno sette giorni in struttura alberghiera, extralberghiera o casa privata; ove tali residenze fossero ubicate all'interno del perimetro urbano di Lipari e Canneto, i proprietari di tali veicoli dovranno dimostrare di avere la possibilita' di un parcheggio privato o pubblico (ove esistente) e la corrispondente dichiarazione dovra' essere esposta, in modo visibile, all'interno del veicolo;
4 - ai caravan e autocaravan al servizio di soggetti che dimostrino di avere prenotazioni per almeno sette giorni nei campeggi esistenti, o parcheggi pubblici, o privati, ove esistenti, e li' stazionino per tutto il periodo del soggiorno;
5 - agli autoveicoli del servizio televisivo, cinematografico o che trasportano artisti e attrezzature per occasionali prestazioni di spettacolo, per convegni e manifestazioni culturali. Tale permesso
verra' concesso dal Comune, di volta in volta, secondo le necessita';
6 - alle autoambulanze, veicoli delle forze dell'ordine e carri funebri;
7 - agli autobus turistici che, relativamente alla sosta ed alla circolazione, dovranno scrupolosamente attenersi alle ordinanze locali.
C) Filicudi
1 - ai veicoli adibiti al trasporto di cose per il rifornimento di esercizi commerciali con l'obbligo di
stazionare negli stalli autorizzati per lo scarico delle merci;
2 - agli autoveicoli del servizio televisivo, cinematografico o che trasportano artisti e attrezzature per occasionali prestazioni di spettacolo, per convegni e manifestazioni culturali. Tale permesso verra' concesso dal comune, di volta in volta, secondo le necessita';
3 - agli autoveicoli appartenenti a persone che dimostrino di essere in possesso di prenotazione di almeno sette giorni in struttura alberghiera, extralberghiera o casa privata che dovranno dimostrare di avere la possibilita' di un parcheggio privato o pubblico (ove esistente) e la corrispondente dichiarazione dovra' essere esposta, in modo visibile, all'interno del veicolo.
Art. 3.
Sulle isole anzidette possono affluire gli autoveicoli che trasportano invalidi, purche' muniti dell'apposito contrassegno previsto dall'art. 381 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, rilasciato da una competente autorita' italiana o estera.
Art. 4.
Al comune di Lipari e' consentito, per comprovate, urgenti e inderogabili necessita', di concedere ulteriori deroghe al divieto di accesso di cui al presente decreto.
Art. 5.
Sanzioni
Chiunque viola i divieti al presente decreto e' punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559 cosi' come previsto dal comma 2 dell'articolo 8 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, con gli aggiornamenti di cui al decreto del Ministro della giustizia in data 17 dicembre 2008, come arrotondati ai sensi dell' articolo 195 comma 3-bis del sopra richiamato decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
Art. 6.
Il Prefetto di Messina e' incaricato della esecuzione e della assidua e sistematica sorveglianza sul
rispetto dei divieti stabiliti con il presente decreto, per tutto il periodo considerato.
Roma, 18 maggio 2009
Il Ministro : Matteoli
Registrato alla Corte dei conti il 22 maggio 2009
Ufficio controllo atti Ministeri delle infrastrutture ed assetto del territorio, registro n. 4, foglio n.
383


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mercoledì 3 giugno 2009

FILICUDI, PROTESTE PER LA CHIUSURA DELLA FARMACIA


di Franco Perdichizzi

Filicudi- Turisti e pescatori di tutte le Eolie insieme nella protesta per la riapertura nell'isola della farmacia che da tempo rimane chiusa. Il dispensario farmaceutico, che qui tutti chiamano farmacia, per gli abitanti dell'isola, siano residenti che momentanei, è vitale a causa della lontananza di Lipari, dove è possibile reperire i farmaci. Così la protesta è esplosa fragorosa quando un pescatore proveniente da Cefalù è rimasto in balia ai suoi dolori per l'impossibilità di reperire, con regolare ricetta, un farmaco di uso comune per le sue problematiche. Anche i turisti si sono uniti al malcontento dei filicudari timorosi di essere coinvolti nella problematica che non si aspettavano di incontrare quando sono scesi sull'isola. Ma c'è di più poiché alla problematica della Farmacia si è aggiunta in questi giorni quella dei lavori al Porto che hanno costretto gli aliscafi a scegliere il molo di Pecorini, alle spalle del Porto, per l'approdo e le partenze. Così le attività turistiche allocate sul lungomare di Filicudi Porto sono in piena crisi, sia perché non giungono più i viaggiatori, siano turisti o no, sia perché quei pochi che vi alloggiano devono fare i conti con operai, gru, motopale, rumori e polvere ovunque. Non si potevano cominciare prima i lavori? I più informati rispondono che per motivi burocratici solo ora la gara d'appalto del progetto di riqualificazione della zona di Filicudi porto si è esitata e che il tempo è tiranno.

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martedì 2 giugno 2009

FILICUDI. LENTICCHIE PRESTORICHE A FILO BRACCIO



Di Gianfranco Cusumano

Filicudi scopre l’archeobotanica. Durante i lavori di riqualificazione dell’area archeologica di Filo Braccio avviati a febbraio, oltre al ritrovamento di altre due capanne preistoriche risalenti all’età del Bronzo (che si aggiungono alla quattro ritrovate nel1959), è stato portato alla luce del vasellame, alcuni pezzi in perfetto stato di conservazione e una struttura all’aperto adibita ad area di lavoro con un focolare al centro che conservava semi di lenticchie, orzo, grano e altri prodotti agricoli che consentiranno di conoscere e studiare la storia delle coltivazioni nelle isole Eolie. «I prodotti essendo stati bruciati - spiegano alla Soprintendenza - hanno mantenuto un buono stato di conservazione, dunque i colleghi specializzati in archeobotanica avranno materiale per studi più approfonditi anche sulla tipologia di cibo che si mangiava all’epoca nei due villaggi di Filicudi». Con le ceramiche, decorate con sottili tratti incisi, risalenti al II Millennio, quando giunsero nell’arcipelago gli Eoli, il leggendario popolo che diede il nome alle isole messinesi, anche resti di capre e di animali domestici.
La riqualificazione e la campagna di scavi di Filicudi e Panarea è stata finanziata dal comune di Lipari tramite fondi comunitari. Sono stati installati tabelloni didattici, tracciati sentieri e ripristinati muri di terrazzamento agricolo costruiti nel secolo scorso. A supervisionare i lavori il Servizio beni Archeologici della Soprintendenza di Messina diretta da Gabriella Tigano. Il villaggio è composto da capanne di 8-10 metri di diametro in discreto stato di conservazione.

Alle quattro capanne scoperte nel 1959 se ne sono aggiunte altre due a pianta ovale. Si tratta di strutture monumentali costruite con roccia locale. I muri hanno una doppia faccia, sinonimo di un’architettura molto elaborata.
Quello in pianura è il primo insediamento di Filicudi. Gli abitanti erano venuti da mare, e avevano ritenuto il piano del porto un luogo ideale per insediarsi, ma era troppo accessibile anche ai nemici, per cui per necessità di difesa e per un migliore controllo del mare, la popolazione si trasferì in cima al monte di Capo Graziano.
Sono numerose le reliquie dell’età del Bronzo ritrovate nel corso delle campagne: in un primo tempo (inizi II millennio a.C.) un villaggio sorgeva sulla costa sud del Piano del Porto, in contrada Filo Braccio. Grandi capanne ovali, edificate con tecnica raffinata e più volte riutilizzate. Il materiale fittile recuperato possiede già le forme tipiche della facies culturale, che da capo Graziano prende nome; non sono venute alla luce ceramiche d’importazione. Durante il 1800 a.C., forse per il pericolo di incursioni provenienti dal mare, il villaggio è stato abbandonato e l’abitato si è spostato in posizione naturalmente munita dalla inaccessibilità del luogo su tre lati e dalla facilità difensiva del quarto lato. Le capanne riportate alla luce dal lavoro degli archeologi, composte da un unico vano, sono addossate le une alle altre per sfruttare al meglio lo spazio più ristretto del Piano del Porto e presentano in genere dimensioni minori. Il pavimento era posto a un livello inferiore a quello del suolo esterno in modo tale che, dal mare, fossero visibili solo i tetti di paglia. Molte recano evidenti tracce di ripetute ricostruzioni, talvolta con un sensibile mutamento di sito.
Nell’isola di Panarea, invece, è stato riqualificato il villaggio dell’età del Bronzo medio (metà del II° Millennio) sulla penisola di Capo Milazzese e che fu abitato da gruppi umani di origine siciliana, appartenenti alla cultura di Thapsos-Milazzese. All’ingresso del villaggio è stato anche messo in luce il basamento di una torre costruita per difendere l’unico accesso da terra al pianoro di punta milazzese.

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