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lunedì 30 marzo 2009

ELOGIO DEL CAPPERO


Il cappero viene da un bocciolo. Il bocciolo di un fiore bello come un’orchidea. Quando mangiamo un cappero mangiamo quindi un fiore, facciamo nostri la sua eleganza ed il suo profumo. Probabilmente è di origine tropicale. Di certo si sa che gli arabi lo chiamavano “cabir”, i Greci “kàpparis”, i Romani “capparis” e che veniva raccolto già nel 5800 a.C. in Iraq. Nel tempo ne hanno parlato Aristotele, il più dotto dei filosofi greci, e Teofrasto, suo allievo prediletto e autore della “Storia delle Piante”. Prima di loro, fra il quinto e quarto secolo a.C., sempre in Grecia, Ippocrate, il principe dei medici dell’ antichità, si pronunciò sulle proprietà curative dei capperi. Prescritti contro le malattie del fegato e della milza, i capperi furono addirittura utilizzati come cosmetici per le proprie modelle dallo scultore ateniese Prassitele.
La pianta del cappero ama il sole e l'ambiente caldo e asciutto. I suoi semi, trasportati dalle formiche, crescono nelle crepe dei vecchi muri e ci regalano i preziosi boccioli che diventano ingredienti chiave della cucina mediterranea.

Da maggio a fine agosto ogni pianta viene visitata e spogliata dei boccioli una volta settimana e i futuri capperi vengono stesi a riposare per uno o due giorni in un luogo fresco e ombreggiato visto che alla luce sboccerebbero. Ideali per questo riposo sono le terrazze delle case eoliane, ventilate e coperte dalle canne. Il fiore lasciato sul ramo appassisce rapidamente e sviluppa una bacca di un paio di centimetri che assume la forma ed il colore di un piccolo cetriolo. Per i botanici è il frutto che contiene i semi della pianta, per gli eoliani è il “cucuncio”, creato dalla natura per la delizia del nostro palato. Appena colti, sia i capperi che i cucunci, sono amarissimi ma l’ umore sgradevole se ne va con la salatura, la cura, che inizia alternando in una tinozza uno strato di capperi ed uno di sale marino. Dopo due o tre mesi e ripetute salature sono pronti per il consumo e la conservazione.

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mercoledì 25 marzo 2009

CONCORSO DI FOTOGRAFIA A TEMA AMBIENTALE: "OBIETTIVO AMBIENTE"


La terza edizione del SalinaDocFest, Festival del Documentario Narrativo, ha ritenuto opportuno cercare di rivalutare la natura "documentaria" della fotografia indicendo in collaborazione con LifeGate (piattaforma per il mondo eco-culturale nata per diffondere valori, consapevolezza, rispetto dell'uomo e dell'ambiente), per il primo anno, un concorso di fotografia a tema ambientale che si sviluppa in parallelo al festival del documentario e cogliere così l'occasione per celebrare le Isole Eolie come uno dei simboli del patrimonio dell'Unesco. Il concorso dal titolo "Obiettivo Ambiente" si propone di mostrare la bellezza della natura e del territorio delle Isole Eolie con particolare attenzione all'utilizzo in loco delle energie rinnovabili (come quella eolica o l'energia solare termica).
Il concorso di fotografia avrà pertanto come soggetto preferenziale (le Isole Eolie) l' ambiente:

  • panorami subacquei
  • panorami "eco" (si intende per "panorami eco" tutti quei paesaggi, artificiali o naturali che creino un richiamo al tema ecologico. Ad es. pannelli solari, centrali eoliche, paesaggi in cambiamento...)
  • fauna
  • flora
  • panorami metropolitani
  • fenomeni atmosferici

Le fotografie dovranno ritrarre spazi, ambiente e territorio delle Isole Eolie (Lipari, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi, Panarea e Salina), che esprimano e facciano emergere il valore fondamentale e positivo della natura all'interno del paesaggio oppure che valorizzino l'ambiente naturale attraverso la vita vegetale ed/o animale.

Per maggiori informazioni: http://www.salinadocfest.org/


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martedì 24 marzo 2009

FILICUDI. PER UN PUGNO DI RUDERI PERQUISIZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA

All’alba di stamane gli uomini del nucleo investigativo della GF di Milazzo hanno perquisito l’abitazione di un nativo di Filicudi sequestrando parecchi chili di documenti, dai quali risulterebbero una serie di atti “illeciti a danno di numerosi cittadini di Filicudi, Alicudi e Malfa.
La copiosa documentazione à stata sequestrata a S.T. di anni 56 attualmente domiciliato in un residence di Messina insieme alla sua compagna. Da indiscrezioni trapelate e non confermate dagli investigatori sembra che i documenti riguardino atti di compravendita, successioni e volture catastali di immobili ubicati a Filicudi e nelle altre isole dell’arcipelago a cui manca l’assenso dei legittimi proprietari.
Questa pratica molto diffusa in passato nelle Eolie a causa dell’abbandono delle loro proprietà da parte degli eoliani emigrati in Australia ed in America, ha subito nell’ultimo anno un’accelerazione con l’intensa attività del faccendiere filicudaro che con la collaborazione di diversi complici aveva messo su una vera e propria attività di compravendita all’insaputa degli ignari proprietari emigrati.
Diverse circostanziate denuncie hanno dato avvio all’operazione denominata “trolley” di cui ancora continueremo a dare notizie nei prossimi giorni.

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Eolie a Vela

È in edicola il numero di aprile del mensile Vela con un ampio articolo dal titolo "Le Eolie Selvagge" dedicato esclusimente ad Alicudi e Filicudi. Le uniche due isole dell' arcipelago che restano ancora incontaminate e poco frequentate dai "velisti" a causa dell' assenza di approdi sicuri. Ciò nonostante l' imbarcazione a vela si rivela il mezzo più affascinate per il raggiungimento di queste isole cariche di una bellezza ancor più sconvolgente se si ha la possibilità di avvicinarsi silenziosamete ad esse sospinti dal "soffio di Eolo".

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lunedì 23 marzo 2009

TRASPORTI: EOLIE, TAVOLO TECNICO CON MATTEOLI E PRESTIGIACOMO

(AGI) - Messina, 23 mar. - Presto nuova riunione del tavolo tecnico sul trasporto marittimo per le Eolie. E’ quanto previsto dal ministro ai Trasporti Altero Matteoli secondo quando annunciato dal senatore del Pdl Nino Strano durante un convegno a Lipari sul futuro del trasporto marittimo. Il politico ha anche reso noto che al tavolo tecnico partecipera’, oltre al titolare del dicastero, anche il ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. L’ex assessore regionale al Turismo ha confermato che “si va verso la privatizzazione dei collegamenti marittimi con una gara di evidenza pubblica” e ha escluso che “l’esecutivo nazionale abbia l’intenzione di penalizzare le isole minori”. In una nota inviata al sindaco di Lipari Mariano Bruno, il commissario ai Trasporti e vice presidente della Commissione Ue Antonio Tajani, ha spiegato che i collegamenti marittimi nelle isole minori ritenute rotte non redditizie, “potranno essere incentivati a livello economico dal governo nazionale.

Lo Stato potra’ erogare un compenso per l’attivazione del collegamento, ma detta erogazione deve avvenire in modo non discriminatorio e quindi mettendo in concorrenza tra loro tutti gli imprenditori che siano interessati a concludere la convenzione. Cio’ consentira’ di scegliere l’operatore che offre di erogare un servizio alle condizioni migliori. Il diritto comunitario vieta quindi le sovvenzioni fine a se stesse che falsano la concorrenza a danno degli operatori piu’ efficienti, mentre ammette i sussidi diretti a incoraggiare l’attivazione di rotte non commerciali, ma necessarie per la popolazione e l’economia delle zone insulari”. Il sindaco Bruno ha ribadito che “le Eolie non possono piu’ essere penalizzate. Gia’ la crisi e’ dilagante. La pesca e’ bloccata, l’industria della pomice e’ stata chiusa, si sono finanziati nuovi alberghi, ma adesso sono state tagliate navi e aliscafi e si sta mettendo in crisi anche il turismo. Ad Alicudi e Filicudi ai ragazzi non viene piu’ assicurato il diritto allo studio. L’aliscafo e’ solamente due volte la settimana”. “Come si fa a fare turismo - ha aggiunto il sindaco di Santa Marina Massimo Lo Schiavo - quando la Siremar per le prenotazioni va avanti a suon di proroghe. Che stagione si potra’ programmare? E dopo il 30 settembre cosa accadra’?”. Sulla stessa linea il sindaco di Favignana Lucio Antinoro: “Gia’ i nostri studenti e i pendolari sono penalizzati perche’ non si assicura piu’ il diritto alla mobilita’”. Il sindaco di Ustica Aldo Messina ha anche coniato uno slogan: “Ci hanno preso per fessi con i soldi Fas. Con questa politica si sta distruggendo l’economia di queste isole. Se le dobbiamo abbandonare che ce lo dicano una volta per tutte”. (AGI)

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Isole da Scoprire: Eolie

Questo libro appartiene a una collana di guide, edite "Il Mare", dal titolo "Isole da scoprire", veri e propri portolani curati e disegnati da Roberto Neglia sullo stile dei più famosi disegnati da Mauro Mancini.
"Si tratta di un vero e proprio portolano del tipo migliore, cioè con le indicazioni e i disegni dei luoghi che provengono da chi con esperienza vi ha navigato recentemente e in prima persona". Così scrive nella prefazione il navigatore oceanico Vittorio Malingri a proposito di questo volume che con perizia riporta gli appunti di navigazione e di viaggio che l'Autore ha compiuto lungo le isole Eolie con il suo Urakan III. Delle località esplorate sono disegnati i profili della costa, i pianetti di rade e porti, sono annotate notizie sugli ormeggi, gli ancoraggi, i venti, i fondali e i rifornimenti. Ma oltre a quelle nautiche vi sono informazioni sulla storia, i siti archeologici, il Museo di Lipari, passeggiate, escursioni e quant'altro.

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venerdì 20 marzo 2009

I MOTI EOLIANI DEL 1971. FILICUDI LIBERATA DAI MAFIOSI


Don Felice, 86 anni, pescatore di professione e forse anche per vocazione, sta issando le reti. E' l' alba del 26 maggio del 1971. Verso le sei del mattino, il mare, comincia ad incresparsi mentre, a nord, la sagoma d' un natante rumoroso e veloce, punta verso lo scalo di Filicudi. Fatto decisamente inusuale a quell' ora. Anche perché si tratta di un aliscafo e sul ponte di comando non fa sventolare il tricolore, ma lo stemma del comune di Lipari. Don Felice torna indietro e tocca il molo insieme a quella «freccia» della compagnia «Sas» da cui, stupito, vede sbarcare, sindaco in testa, tutti i trenta consiglieri comunali di Lipari che per la prima volta, nella storia politica del maggiore municipio eoliano, terranno una seduta consiliare fuori dal palazzo. Oggetto della convocazione: «I mafiosi a Filicudi». Sì, proprio così: i mafiosi a Filicudi. Il fatto è che il pomeriggio precedente, da Palermo, qualcuno aveva informato il sindaco dell' epoca, Francesco Vitale, che il ministero degli Interni, aveva deciso, alla chetichella, di spedire sull' isola, in soggiorno obbligato, quaranta mafiosi di grosso calibro. La telefonata giunta al primo cittadino, trova conferma proprio a Roma. «È vero: il governo guidato dall' onorevole Emilio Colombo, ha deciso di spedire a Filicudi quei mafiosi. Nelle Eolie vogliono insomma ripristinare il soggiorno obbligato». Avuta la conferma, per le Eolie inizia una pagina che, dai più, viene chiamata «I moti eoliani», qualcosa che fece affermare ai governanti nazionali e regionali: nelle Eolie si teme concretamente una rivolta che potrebbe essere sanguinosa. Lo recita un fonogramma del prefetto di allora, e aveva ragione: ogni sede di partito coprì il proprio simbolo con il vessillo delle isole, gli uffici chiusero dando il via ad uno sciopero generale che si protrarrà per cinque giorni.
Ritorniamo a quel 26 maggio del ‘71. All’unanimità il consiglio comunale non solo vota il no deciso ai mafiosi; ma decide «una dimostrazione pacifica, ma ferma». Si aspetta lo sbarco degli indesiderati. Sbarco, tra l’altro, in programma proprio per il giorno successivo così come fa sapere il maresciallo dei carabinieri della piccola stazione di Filicudi. Notizia questa che, nel giro di qualche ora, si conosce in tutto l' arcipelago. È l' inizio della vera lotta. Nelle altre isole, i volontari raccolgono vettovaglie da spedire a Filicudi per una eventuale resistenza da opporre alle forze dell' ordine che, si dice, «giungeranno da fuori per scortare quei delinquenti». Ma Filicudi, negli anni ' 70, aveva appena 400 abitanti, pochissimi per fronteggiare quello sbarco. «L' unica soluzione dice il sindaco è quella di trasportare le Eolie a Filicudi». Tra il 26 maggio e le prime luci del 27, sull' isola dal resto delle Lipari arriveranno a Filicudi almeno mille isolani. E, qualcuno di essi, anche armato. «Fu quella la ragione che ci spinse a spedire a Filicudi i poliziotti in assetto di guerra. Anche perché sapevamo che sull' isola si davano appuntamento estremisti di destra e sinistra». Lo racconta Virgilio Bonsignore, in quel periodo maggiore dei carabinieri oggi in pensione. E' il 27 maggio quando, di fronte a Filicudi, si avvicinano due mezzi da sbarco militari. A bordo, ma si saprà dopo, 57 poliziotti in assetto antisommossa. Non solo: su quei natanti, ammanettati, i 15 mafiosi. Funzionari e militari dissero che avevano bisogno di alloggio. Sull' isola nessuno era disposto a concederlo. Bivaccarono in un albergo in costruzione. Tutti insieme: poliziotti e presunti mafiosi. La gente continuava ad inveire. All' indomani un traghetto carico di carabinieri era di fronte all' isola, e dietro un altro ancora con mezzi da sbarco, idranti, camion. Tutto sembrava irreale. Anche perché, lo scopriranno dopo, a Filicudi mancava il porto, come sbarcare? Ma la gente ebbe paura e tornò alle proprie case: era stato un fatto vergognoso. Non appena la notizia si sparse in tutta Italia, il ministro degli Interni dovette ritirare il provvedimento. Era il 30 maggio del 1971: le Eolie ed in modo particolare Filicudi, furono liberate. - luigi barrica (repubblica)

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giovedì 19 marzo 2009

ALLARME CANI RANDAGI. PRESI 13 A LIPARI

Anche nella maggiore isola delle Eolie e' guerra ai cani randagi. Sono 13 i cani randagi catturati a Lipari. Il servizio su input dell'amministrazione comunale, e' stato eseguito da una societa' di Taurianova che ha stipulato la convenzione con l'amministrazione. Nelle scorse settimane alle Eolie vi erano state forti proteste da parte di cittadini e turisti. (AGI)

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martedì 17 marzo 2009

SUL MERCATO IL 100% DI TIRRENIA CON 900 MILIONI DI DEBITI

È uno degli ultimi carrozzoni pubblici ad andare sul mercato. E non a caso. Finora la Tirrenia più che navigare ha traccheggiato. Quella manciata di milioni di utili – 15 nel 2007, meno del 3% dei 595 milioni di fatturato – che produce ogni anno non devono incantare. Senza il cospicuo intervento dello Stato che versa in conto esercizio una media di 200 milioni l'anno, quei profitti sarebbero pura illusione ottica. Certo per chi esercita un servizio pubblico e deve gestire rotte spesso anti-economiche è normale essere assistito. Ma è sempre un problema di misura. E qui si è andati ben oltre.
Debiti per 900 milioni
Ma più che la redditività, cui la messa sul mercato dovrebbe ovviare (in meglio), il vero macigno che pesa sulla compagnia di navigazione è la mole dei debiti cumulati negli anni. A fine 2007 l'esposizione verso terzi era di ben 903 milioni (con una media di oltre un miliardo dal 2004 al 2006), un livello superiore di tre volte all'intero patrimonio del gruppo.
Una soglia oltre il livello di guardia da anni e nel quale le banche la fanno da padrone. Dei 900 milioni, infatti, ben 731 sono soldi presi a prestito dagli istituti di credito. Che ovviamente si sono ben cautelate, vista la rischiosità del cliente. Quasi tutta la flotta è ipotecata dalle banche. Non solo. Anche le due sedi sociali di Napoli e Venezia sono in pegno al Mediocredito centrale per un finanziamento del 2005.
Gli amministratori possono replicare che il solo valore delle navi-traghetto tocca il miliardo di euro. Starà ora all'advisor valutare: sta di fatto che come rileva la Corte dei Conti su 26 navi in esercizio a fine 2007 ben 11 sono assai vetuste con un'età che va dai 13 ai 32 anni. Più che battelli qualcosa di più vicino alle "carrette del mare".
Compensi fuori misura
Con la privatizzazione quanto meno dovrebbe sanarsi un'anomalia. I membri del Cda avevano un tetto complessivo agli emolumenti di 275mila euro, poi ridotto a 120mila. Volete sapere se è stato rispettato? Assolutamente no. La magistratura contabile nel suo ultimo rapporto fa notare che i compensi totali nel 2007 degli amministratori risultavano di 973mila euro. Il tutto senza spiegazioni. Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto che definisce i criteri dell'operazione e le modalità di dismissione della partecipazione detenuta (attraverso Fintecna) dal ministero dell'Economia nel capitale della società di navigazione. Il documento prevede che sul mercato vada il 100% della società.
Varando il decreto del presidente del consiglio, il Governo segue una linea suggerita più volte da Bruxelles. E conta così di non subire reprimende dalla Commissione, relativamente alla decisione, sancita col "Milleproproghe", di prolungare al 31 dicembre 2009 le convenzioni tra Stato e Tirrenia, che erano in scadenza il 31 dicembre 2008. (fonte il Sole 24 Ore)

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lunedì 16 marzo 2009

SALINA DOC FEST, APPUNTAMENTO ROMANO


Proiezioni, incontri, dibattiti e degustazioni dei prodotti delle isole Eolie. Questa la proposta di ''Isolani si', isolati no!'', finestra romana sul 'SalinaDocFest', il festival dedicato al documentario narrativo ideato e diretto da Giovanna Taviani, che da due anni anima l'estate eoliana. Ogni giovedi', fino al 19 marzo, alle 21, nella sede di Apollo 11 (via Conte Verde 51, Roma), nell'ambito degli appuntamenti di ''Racconti dal vero'', verranno presentati diversi documentari sul tema dell'immigrazione, della scuola, del lavoro e della guerra. Ad introdurre le proiezioni al Piccolo Apollo saranno i cortometraggi della ''Panaria Film'' (Cacciatori sottomarini del 1946, Tonnara del 1947 , Bianche Eolie del 1948 e Isole di cenere 1948) e quelli di Vittorio De Seta (Isole di fuoco del 1954). Per l' occasione verrà inoltre allestita una mostra fotografico dell' artista Melo Franchina, capace di regalare attimi di vera poesia visiva attraverso una serie di scatti dedicati all'isola di Salina.

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LA TARGA FLORIO DEL MARE SFIORA LE EOLIE


Partirà l’11 maggio 2009 la II edizione della Targa Florio del Mare, l’innovativa regata d’altura che, dall’originale Targa Florio automobilistica, ha preso non solo il nome ma anche (e soprattutto) lo spirito d’avventura che la caratterizzava soprattutto ai suoi esordi. Una regata con dei brevi pit-stop per imbarcare nuovi membri di equipaggio, effettuare piccole riparazioni o fare cambusa non si era mai vista. Il percorso rimarrà invariato: tutte le sedi di tappa, ovvero dei “pit stop”, hanno confermato la loro adesione. La regata organizzata dal Yacht Club Favignana si fermerà a Cefalù, Giardini Naxos, Marzamemi, Sciacca partendo ed arrivando a Favignana. Tra i particepanti, a confermare l' alto livello della regata, ci sarà Matteo Miceli, navigatore solitario e recordman sulla traversata dell’Atlantico su un catamarano sportivo di 20 piedi senza assistenza da Dakar a Guadalupa. Le Eolie pur essendo parte integrante del campo di regata sono, ancora una volta, estraneee in uno sport che condivide con l' arcipelago la "devozione" a Eolo.

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venerdì 13 marzo 2009

LA STORIA SOMMERSA DI FILICUDI

La storia che si trova sotto il mare è fatta di naufragi e approdi, viaggi e incontri, commerci e conoscenze. Un racconto di uomini e imbarcazioni, capaci di solcare secoli e secoli con le loro chiglie precarie e ormeggi di fortuna, che portano con sé un carico misterioso e appassionante. Ed è particolarmente ricca di avventure e presenze molteplici quella che si trova nelle profondità marine delle isole Eolie, nascosta tra posidonie e pesci colorati. I primi recuperi di archeologia marina avvengono anche con la collaborazione di appassionati o per pura casualità: così accade che il giornalista Gianni Roghi scopra un’imbarcazione con il suo antico carico affondata a Capo Graziano, Filicudi. L’isola di Filicudi rappresenta il punto più insidioso delle Eolie, con un fondale che affiora improvvisamente, arrivando a misurare a due metri. Le imbarcazioni, dunque, vedendo un riparo in prossimità dell’isola, vi si dirigevano in cerca dell’approdo, con il risultato di sfracellarsi sugli scogli affioranti. Nove i relitti individuati in questi fondali, in particolare i relitti "F" e "A": il primo, rinvenuto in una zona di mare scoscesa presso Capo Graziano, ha regalato un carico con una cinquantina di anfore greco-italiche, vasetti in vernice nera e acromi datati intorno alla metà del III secolo a. C., sostegni in terracotta, realizzati sia nelle stesse Eolie - a Lipari in particolare si registrava una fiorentissima attività di realizzazione di ceramiche - altri invece provenienti dall' Italia meridionale, in particolare la Campania, con Ercolano e Pompei. Il relitto "A", rinvenuto nella secca di Capo Graziano e chiamato anche relitto “Roghi” in onore al suo scopritore, invece risale all'età ellenica del II secolo a.C. presenta un carico costituito da anfore vinarie suggestivamente esposte a "piramide scalare". Il relitto "E" (Relitto dei Cannoni), localizzato nel 1968 a nord della secca di Capo Graziano, apparteneva ad una nave da guerra spagnola affondata durante uno scontro con la flotta di Luigi XIV di Francia, intorno al 1675.
Le Eolie rappresentarono per un lungo periodo un approdo sicuro: la morfologia delle isole è variata negli anni, e le grandi spiagge sabbiose che un tempo caratterizzavano le baie ora sono notevolmente ridotte o addirittura scomparse. Così le navi provenienti da Spagna, Africa, e da tutta l’Italia si ritrovavano qui con i loro carichi di olio, vino, grano, monete, ceppi decorati con delfini, lamine in rame, coppe, lucerne, piatti da pesce, vasellame di uso comune. Dalle Eolie si esportavano capperi, pomice, ossidiana e minerali vulcanici, insieme al pesce che serviva per la preparazione del garum, una salsa molto aromatica di cui erano ghiotti i latini. Tutti i reperti recuperati dalle profondità marine delle Eolie sono adesso in esposizione alla Sezione archeologica del Museo di Lipari e nella Sezione distaccata di Filicudi. Grazie alla creazione del Museo sottomarino di Filicudi, inaugurato lo scorso anno, chi ha un brevetto sub almeno di secondo livello potrà visitare buona parte di questi relitti. La prossima iniziativa della Soprintendenza del mare sarà quella di dotare il sito di telecamere subacquee per consentire a chiunque da casa di ammirare via Internet i tesori sui fondali e di orientare l’inquadratura a piacimento.

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giovedì 12 marzo 2009

AQUA BLUE, lettera aprerta dell' amministratore delegato

Pubblichiamo per intero una lettera aperta indirizzata ai cittadini delle isole Eolie dall’amministratore delegato della Società Acquablu Futurwater Ltd (Germania) con oggetto: Emergenza idrica e occupazionale Arcipelago delle Eolie. Pensiamo che la lettera, che indica chiaramente gli atavici problemi della politica siciliana, sia di interesse di tutti i cittadini siciliani. Forse, leggendo con attenzione questa lettera, molti potrebbero cominciare a pensare seriamente di chiamare alle loro responsabilità politiche ed amminstrative, tutti quei politici che sin qui si sono succeduti al comando della Regione, delle province e dei comuni siciliani.
Sehr geehrte Damen und Herren Gentili Signore e Signori,
lo scrivente Klaus Dieter Simon si è permesso, nei mesi scorsi, di proporre una bozza di convenzione con l’obbiettivo di risolvere una parte dei problemi che da anni assillano le Vostre Isole come appunto l’emergenza idrica, la crisi occupazionale e, in ultimo, la crisi del trasporto marittimo da/e/per le Isole Eolie.
Dalla bozza di convezione si evince:
a) tutti i costi per la realizzazione degli impianti di dissalazione sarebbero stati a totale carico della società che rappresento, quindi costo zero per lo Stato, la Regione o il Comune di contro ho chiesto, a servizio erogato, il pagamento dell’acqua potabile al costo di 1,21 - 1,28 al metro cubo, esclusa IVA e, alla stipula della convenzione, una fideiussione o un documento bancario equipollente che, ad acqua realmente fornita, garantisse il pagamento;
b) ubicazione di una piccola media industria per la produzione di pannelli solari eco compatibili, uso fotovoltaico con la creazione di 156 nuovi posti di lavoro;
c) partecipazione finanziaria di 1-2 milioni di Euro per il trasporto marittimo da/tra/e per le Isole Eolie.
Quindi, in riferimento al Comune di Lipari, dove il costo attuale dell’acqua dissalata è di >4,00 Euro al metro cubo (tutti sanno che il malfunzionamento del dissalatore fa lievitare puntualmente ogni anno notevolmente i costi) a carico della Regione siciliana, con l’intervento da me proposto il costo dell’acqua si sarebbe ridotto rispettivamente del 69,76% - 68%, a vantaggio delle disastrate casse erariali siciliane nonchè, di conseguenza, una drastica riduzione delle tariffe a vantaggio Vostro.
Quindi risparmio, servizio eccellente e zero sperpero di denaro pubblico.
Nello stesso tempo ho riscontrato un inconcepibile sperpero di denaro pubblico per l’anno 2009 ove, a seguito puntuale richiesta regionale del mese di novembre 2008, come negli anni passati, al Ministero della Difesa del servizio di rifornimento idrico per le isole minori della Regione Siciliana, con navi cisterna e conclusasi con il contratto nr. 150 in data 03.12.2008, con procedura negoziata ai sensi dell’art. 57, comma 2, lettera b) del D.Lgs. 163/06 per un importo presunto pari a 23.333.333,33 Euro, IVA esclusa, per solo 2.000.000 di metri cubi di acqua( vedi pag. 211 Gazzetta Ufficiale Della Repubblica Italiana 5° Serie speciale - n.15 del 04-02-2009).
Ciò significa un costo al metro cubo di acqua pari a 11,67 Euro con un rincaro, rispetto alla mia proposta per lo stesso quantitativo di acqua dissalata, rispettivamente di 89,64% - 89,03%.
Il Ministero della Difesa, grazie quindi alle indicazioni fornite dalla Regione di cui Voi siete gli elettori, per l’anno 2009 “regalerà” la modica cifra di 20.777.333,33 Euro.
Tutto questo è esattamente il contrario di quanto il Presidente della Regione, amministratori e funzionari di rango, con stipendi d’oro, hanno sempre asserito, infatti la mia proposta di convenzione-contratto è unica e risponde, nell’erogazione di un servizio, al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e, in aggiunta, la creazione di 156 nuovi posti di lavoro, e intervento finanziario per i trasporti marittimi, si poteva e si può firmare, applicando la procedura negoziata senza pubblicare alcun bando (Art. 57. Procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, art. 31, dir. 2004/18; art. 9, d.lgs. n. 358/1992; art. 6, co. 2, legge n. 537/1993; art. 24, legge n. 109/1994; art. 7, d.lgs. n. 157/1995).
Mi permetto farVi osservare che trovo singolare, assurdo e inconcepibile, con la crisi che incombe, che la norma del codice dei contratti, ai sensi delle direttive nr. 2004/17/CE e 2004/18/CE, viene applicata con sospetta solerzia, solo per sperperare denaro pubblico, mentre per il risparmio la norma viene “dimenticata” e disapplicata.
Ancor peggio, viene disatteso il codice citato che deve garantire la qualità delle prestazioni, svolgersi nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività, libera concorrenza, non discriminazione.
Con il modus operandi della politica dell’attuale Presidente e dall’azione amministrativa delle Amministrazioni interessate si riscontra, inoltre, la violazione dell’art. 254 - Norma Finaziaria- del D.Lgs 163/2006 che recita:” 1. Dall’applicazione del presente codice non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica” e dell’art. 3.-Norma Finanziaria- D.Lgs. 11 settembre 2008 nr. 152 (ulteriori disposizioni correttive e integrative del D.Lgs 12 aprile 2006, nr.163, recante il Codice dei contratti relative a servizi) che recita “1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e le amministrazioni interessate vi provvedono con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”.
Omissis
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. Dato a Roma. Addì 11 settembre 2008.
È fatto obbligo a chi………..?????
Vi riassumo qui di seguito, a grandi linee, il danno arrecato allo Stato, alla Regione e soprattutto a Voi cittadini:
1. Ministero della Difesa: 20.777.333,33 +IVA
•2. Regione Siciliana: >4,00Euro al mc invece di 1,21€-1,28€

Costi approvvigionamento idrico IVA esclusa
Ministero della Difesa
11,67 € al metro cubo di acqua
Società Aqua Blue
1,21-1,28€

Regione Siciliana
>4,00 €

Società Aqua Blue
1,21-1,28€
•3. Mancato guadagno di 156 operai in un solo anno: 156 x 1.550,00 x 12= 2.901.600,00€
Il cosiddetto danno erariale emergente, sofferto dallo Stato, dalla Regione, dal Comune (mancato introito), un lucro cessante, ossia un mancato guadagno, lo lascio calcolare a Voi.
La beffa nei Vostri confronti la consuma l’attuale Presidente della Regione Siciliana, dove in ogni occasione nelle sue interviste e proclami ha più volte dichiarato:
“Basta sprechi, basta saccheggi, e basta, soprattutto, classe dirigente da ascari” e ancora „ la centralità della persona umana al centro dei nostri principi”, ” nelle piccole e nelle grandi cose dobbiamo essere fedeli ai nostri principi”.
Alla luce di quanto Vi scrivo, spontanea è la domanda:
il Vostro Presidente dove vive, di cosa parla, con chi parla e quali sono i nostri o meglio i Vostri principi?
Inoltre, al clima di gravi incertezze politico-economico-sociale che aleggia, pesantemente su codesto territorio, il Presidente On. Lombardo, come non meno dei suoi predecessori, da vero sornione politico, risponde con chiacchiere, aria fritta e dichiarazioni di circostanza che proprio non giovano a nessuno e inaspriscono le tensioni sociali.
Vi ha tolto persino la speranza di avere un presente e un futuro migliore; è vero, sulla carta, siete liberi ma se la Vostra libertà non è accompagnata dall’autonomia economica ciò Vi rende, e questo i Vostri politici lo sanno bene, liberi di diritto ma servi di fatto.
Questà non è la democrazia di Sturzo o del centenario Alessi ai cui principi l’on. Lombardo fa riferimento ma seplicemente un grave deficit di democrazia anno 2009.
Manca, a mio modesto avviso, la concretezza politico-amministrativa dunque la cosiddetta Realpolitik del cittadino, per il cittadino, con il cittadino e la stessa decantata autonomia siciliana ha deluso su tutti i fronti le Vostre attese e in buona parte abusata per interessi di parte.
Io, per realizzare il mio progetto, con un tervento finanziario pari a 25.000.000,00 di Euro mi sono rivolto alle Vostre Istituzioni titolari del diritto-dovere a tutelare i Vostri sacrosanti diritti ebbene non hanno avuto nemmeno il coraggio di confrontarsi.
Il confronto, proprio questo, è mancato e Voi, purtroppo, ne siete, come sempre, le vittime.
Per quanto tempo ancora?
Credo che è venuto il momento di richiamare tutti alle loro responsabilità che trova fondamento nell’art. 97 della Costituzione (principio del buon andamento degli uffici pubblici), art. 81 (rispetto degli equilibri di bilancio) e art. 119(coordinamento della finanza pubblica).
Ogni cittadino, e Voi siete in molti, ha il diritto di denunciare anomali comportamenti della pubblica amministrazione anche perchè il danno alle finanze pubbliche è un danno a tutti i cittadini che, in mancanza di una efficace azione di controllo, sarà poi costretto lo stesso cittadino a porvi rimedio di tasca propria pagando più tasse.
Oltre allo spreco di denaro pubblico, in questo caso, vi è il Vostro mancato guadagno che, considerato che la vicenda ha coinvolto due Presidenti della regione(circa tre anni), ammonta a decine di milioni di Euro. Organizzatevi e chiedete il risarcimento.
I Vostri delegati pro tempore, sindaci, presidenti di regione, assessori, amministratori, funzionari di stato ecc., hanno calpestato i Vostri sacrosanti diritti eppure Voi non avete mai chiesto un presente o un futuro mirabolante ma solo un presente e un futuro da normali cittadini europei.
A Voi tutto questo è stato negato e oggi avete lo strumento per cambiare perchè si può e si deve cambiare.
Avete in mano lo strumento per un forte recupero della Vostra identità culturale e storica e quindi la responsabilità di costruire un futuro non immaginario ma di reale progresso e di legalità con particolare riferimento a Vostri figli ventenni.
Si può fare. Importante è partire, riavviare la ricerca e la cooperazione fra tutte le forze sane che resistono (resistere, resistere e resistere) ed attendono un segnale di autentica liberazione.
È vero che lo stesso sommo filosofo Platone, venuto da Atene per ben tre volte per aiutare il suo discepolo Dione ad insediare in Sicilia la sua “Repubblica” fuggì precipitosamente portandosi dietro l’amarezza, la delusione e la rabbia di quello che si poteva fare e non si è potuto fare ma è anche vero che il contesto storico, politico, economico, sociale e soprattutto morale, è cambiato.
Mi appello, per il Vostro bene, alla autocoscienza collettiva, riflettete sulle condizioni di vita imposte, prendete in mano il Vostro futuro, meditate su tutti coloro che hanno abusato del potere a loro conferito da Voi stessi.
Il mare dell’Arcipelago delle Eolie, cupo e limaccioso, deve ritornare ad essere calmo e azzurro, ha bisogno di riscatto, ha bisogno di aggregazione, di mobilitazione di forze e risorse nuove per riacquistare, in una vera democrazia, il futuro Vostro e dei Vostri figli.
Io sono, per quello che mi compete e in reciproco e leale rispetto, a Vostra disposizione.

Distinti saluti e Gluck Auf.

Bubesheim, 09.03.2009 Klaus Dieter Simon
Amministratore Delegato
aquablue FUTUREWATER LTD.
Industriestr. 4-6
D-89347 Bubesheim

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martedì 10 marzo 2009

In Sicilia arriveranno 17,6 milioni di euro per estirpazioni, I VITIGNI DELLE EOLIE SONO SALVI

Sono 1.422 i viticoltori siciliani che potranno estirpare i propri vigneti, usufruendo dei contributi messi a disposizione dall’Unione europea. Gli ettari interessati sono 2.416 per un importo pari a 17,660 milioni di euro. A livello nazionale, invece, secondo la graduatoria redatta dall’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, le domande di estirpazione sono state 16.068 e di queste ne sono state ammesse a finanziamento 8.336. “Si tratta - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via - di tante piccole aziende di ridotte dimensioni che non avrebbero potuto stare sul mercato. Pertanto è la logica conseguenza della riforma dell’Ocm vino. Visto, infatti, che in alcune zone i vigneti non sono affatto remunerativi e non c’è neanche mercato per cedere i diritti di impianto, per i viticoltori è stato meglio procedere con l’estirpazione”.Il cosiddetto “abbandono definitivo” è stato reintrodotto dalla riforma dell’Ocm vino entrata in vigore dal primo agosto scorso. Per il triennio 2009-2011, è stato stanziato da Bruxelles oltre un miliardo di euro per estirpare complessivamente 175 mila ettari di vigneti in Europa. Per l’Italia, il plafond a disposizione era di 58.435 ettari, con un tetto del 10%, della propria superficie vitata, per ogni singola Regione. La superficie massima che poteva essere estirpata in Sicilia era quindi di 12.800 ettari, su quella complessiva di 128mila, ma il boom di domande a livello europeo ha ridotto la possibilità di finanziamento. Le domande presentate, infatti, erano state 3.092.
La Sicilia è una delle poche regioni italiane ad avere indicato le zone escluse dal regime di aiuti per l’abbandono definitivo dei vigneti. La superficie minima da estirpare per poter accedere ai contributi era di 0,1 ettari. Le aree escluse sono due. Quella di delimitazione del disciplinare della Doc Etna, circa 3.500 ettari, dove la maggior parte dei vitigni sono: Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Carricante, Nerello Cappuccio e Catarratto. E quella delle isole minori (Eolie e Pantelleria), circa 900 ettari, nelle quali i vitigni maggiormente coltivati sono lo Zibibbo (Pantelleria) e la Malvasia (Eolie). La zona dell’Etna è stata salvaguardata perché in montagna, le isole minori per motivi ambientali. “Abbiamo voluto blindare - afferma l’assessore La Via - una parte del territorio regionale perché in alcune zone di montagna come l’Etna o nelle isole minori come le Eolie e Pantelleria, i vigneti hanno anche una funzione ambientale di tutela del territorio. E proprio in queste zone ci sono molti vitigni autoctoni e storici che andavano tutelati”.

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lunedì 9 marzo 2009

MATTEOLI, OK PER PRENOTAZIONI SIREMAR

(ASCA) - Palermo, 9 mar - ''Il ministro Matteoli ha rassicurato il governo regionale sulla vicenda Siremar. Le prenotazioni della compagnia, che assicura i collegamenti con le isole minori siciliane, sono aperte sino al 30 settembre di quest'anno. E' un primo risultato positivo che garantisce continuita' ai collegamenti e lascia ben sperare per il futuro''. Lo dice il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore ai Trasporti, Titti Bufardeci, che questa mattina ha incontrato il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.''Con il ministro abbiamo affrontato le principali criticita' del settore trasporti in Sicilia - spiega Bufardeci - ed e' stato pure definito il percorso relativo al sistema di collegamento aereo con gli arcipelaghi siciliani. Ad agosto conosceremo l'esito della gara per i servizi effettuati con le compensazioni economiche, ai sensi della legge per la continuita' territoriale. Ma i collegamenti devono continuare: c'e' una proroga che scade a fine mese e dovra' essere rinnovata. Pensando anche in prospettiva della stagione estiva, chiediamo un rafforzamento con aerei di maggiore capienza''.

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UN CORPO MORTO ECOLOGICO


Il corpo morto è un sistema di ancoraggio per imbarcazioni molto diffuso in tutto il litorale delle Eolie. Per coloro i quali non avessero dimestichezza con suddetto termine marinaresco si tratta di un oggetto pesante poggiato sul fondale e connesso per mezzo di una catena ad una boa di ormeggio.
La catena del corpo morto quando non è in uso o in caso di bassa marea tende a “spazzare” il fondale causando la desertificazione dell’area circostante il blocco di cemento a cui in genere è ancorata. Il danno è sicuramente inferiore e quello di un’ancora che ara ma se consideriamo un campo di boe con decine di corpi morti, come è consuetudine vedere, è facilmente immaginabile il danno arrecato al fondale. Per questo l' azienda australiana Advanced Mooring Technology ha progettato EzyRider Mooring, un corpo morto che grazie ad un meccanismo che permette alla boa di scorrere lungo un asse verticale riesce a tenere la catena sempre in tensione, sia in riposo che in fase di lavoro, sia con l’alta che con la bassa marea.
Potrebbe essere un’ottima soluzione per preservare le nostre praterie di posidonia permettendoci allo stesso tempo di godere della bellezza di ampie porzioni delle nostre meravigliose aree marine protette.
Per maggiori informazioni: http://www.ezyridermooring.com/

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venerdì 6 marzo 2009

Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier, i padri dell’ archeologia eoliana

Luigi Bernabò Brea, nato il 27 settembre 1910 a Genova, ha compiuto gli studi in quella città, dove si è laureato in Giurisprudenza nel 1932; in seguito, per seguire la propria vocazione, si è iscritto all'Università di Roma e si è laureato in Archeologia nel 1935.
Alla fine del 1941, dopo una parentesi in Liguria, Luigi Bernabò Brea è stato trasferito a Siracusa, alla Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, che ha diretto per 32 anni fino al suo collocamento a riposo avvenuto nel 1973, dedicandole la massima parte della sua vita di studioso e di amministratore.
Giunto nella nuova sede in piena guerra, il suo primo compito è stato quello di completare lo sgombero del Museo di Siracusa. Terminata la guerra, si è dedicato immediatamente a risistemare e restaurare i monumenti devastati e a riorganizzare il Museo di Siracusa. In questo momento ha potuto inoltre iniziare una prima attività di ricerca sul terreno, rivolta soprattutto all'esplorazione delle regioni più lontane dalla sede della Soprintendenza e archeologicamente meno conosciute, come la provincia di Enna (necropoli preistoriche di Calascibetta) e la zona tirrenica della provincia di Messina (Milazzo, Longane, San Basilio di Novara, Tindari, Alaesa). Fra il 1947 e il 1950 si datano le prime ricognizioni effettuate nelle isole Eolie e gli scavi al Piano Quartara e al villaggio del Milazzese a Panarea.
È impossibile riassumere l'intensissima attività che Luigi Bernabò Brea ha svolto dal dopoguerra al 1973, come dirigente della Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale, nelle cinque province della sua giurisdizione nel campo della tutela, della conservazione e del restauro dei monumenti archeologici, della ricerca sul terreno, dello scavo, della creazione di zone archeologiche organizzate, di antiquaria ad esse relativi, di musei locali.
Da parte sua, Luigi Bernabò Brea ha concentrato i propri interessi di studioso soprattutto sulle Isole Eolie e sulle zone vicine della provincia di Messina (Milazzo, Tindari) dove si è potuto avvalere della fedele e duratura collaborazione dell’archeologa francese Madeleine Cavalier fin dal 1951.
Madeleine Cavalier, nata a Vacquières Hérault (Francia) il 27 Giugno 1928 iniziò l'attività di ricerca archeologica presso l'università di Montpellier.
Partecipò nel 1950 agli scavi di Tindari iniziando da allora la sua collaborazione con L. Bernabò Brea che la portò ad assumere la direzione scientifica degli scavi di Lipari e di tutta l'attività archeologica nelle isole Eolie tra cui nel 1959 a Filicudi, nei villaggi preistorici di Capo Graziano e Filo Braccio.
Del Museo Archeologico Eoliano assunse la direzione con la nomina a Conservatrice onoraria e Ispettrice Onoraria per le Isole Eolie.
Ha diretto tutti gli scavi eseguiti nelle Isole Eolie cercando di mantenere il Museo sempre vivo attraverso i nuovi rinvenimenti e i dati dei nuovi scavi fatti in Italia e nell’Egeo.

Tra le innumerevoli indagini che sono state allora effettuate in tutto il territorio siciliano, si possono ricordare quelle principali nel campo preistorico svolte nelle Eolie: i villaggi del Milazzese a Panarea, di Capo Graziano, Filo Braccio, Casa Lopez a Filicudi, di Serro dei Cianfi e Portella a Salina, di Castellaro Vecchio, Piano Conte, Diana e del Castello a Lipari.
Frutto di queste ricerche è stata la creazione del Museo Eoliano, in continua e rapida espansione nei diversi padiglioni sul Castello di Lipari.
I resoconti degli scavi eoliani sono stati presentati nella serie Meligunìs Lipára, iniziata nel 1960 e giunta ormai all'XII volume, mentre una serie di studi monografici e di articoli riguarda le diverse classi di rinvenimenti eoliani sia preistorici, sia di età classica e medievale.

A partire dal 1952 e poi negli anni '60 Luigi Bernabò Brea, con la collaborazione di Madeleine Cavalier, condusse gli scavi nel principale villaggio dell'età del bronzo di Filicudi.
La Montagnola di Capo Graziano (alt. m. 135 s.l.m.) si presenta con fianchi scoscesi estremamente accidentati; solo sul lato orientale il pendio è meno ripido e oggi sistemato a terrazze.
Il maggior nucleo del villaggio si addensava in un ripiano di circa m. 100 x 30 alla quota di un centinaio di metri. s.l.m. anche se le capanne dovevano estendersi fino alla sommità della Montagnola.Il villaggio si sviluppò in quel periodo culturale che appunto dal Capo Graziano prende il nome e cioè nel XVI-XV secolo a.C., quando dovette essere abbandonato un precedente insediamento, che era situato nel sottostante e indifeso Piano del Porto, probabilmente in seguito alla minaccia di incursioni nemiche. Continuò a fiorire anche nel successivo periodo della cultura del Milazzese (XIV-XIII sec. a.C.), alla fine del quale fu completamente distrutto e abbandonato.
Luigi Bernabò Brea è scomparso a Lipari il 4 febbraio 1999, mentre stava lavorando all'XI volume di Meligunìs Lipára. Dopo la sua morte Madeleine Cavalier non si è fermata, ma ha continuato pubblicando tutte le opere iniziate e portando avanti le ricerche archeologiche con lo stesso entusiasmo di quando giovanissima sbarcò alle Eolie.

Bibliografia:
L. Bernabò Brea M. Cavalier, Meligunìs Lipàra, Vol VI. Filicudi. Insediamenti dell'età del bronzo con appendici di Rosa Maria Albanese Procelli, Maria Clara Martinelli. Pietro Villari, John L. Williams, Palermo 1991, pp.1-352.

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ANCORA ISOLATI

Le Eolie ancora 'spazzate' dalle violente raffiche di vento con il mare forza 5-6. Alicudi e Filicudi sono isolate da due giorni. Stromboli e Panarea sono state raggiunte dall'aliscafo della Siremar che e' partito alle 7 del mattino da Milazzo. Da Lipari, Vulcano, Salina, Milazzo e ritorno viaggiano regolarmente sia gli aliscafi e i traghetti, anche se tra non poche difficolta' per le condizioni meteo che continuano a peggiorare. Nelle prossime ore quindi si potrebbe anche arrivare al fermo dei mezzi di linea.
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giovedì 5 marzo 2009

TRIBUNALE UE: NIENTE AIUTI PER LA TIRRENIA


Sentenza di primo grado di ieri del Tribunale Ue che ha annullato la decisione della Commissione sugli aiuti di stato concessi alle società del gruppo Tirrenia (Siremar, Adriatica, Saremar,Caremar e Toremar). Il Tribunale ha annullato la parte della decisione di Bruxelles dove si qualificano le sovvenzioni come "aiuti nuovi" perché il pronunciamento è viziato da una insufficienza di motivazione, che ha impedito al Tribunale il controllo di legittimità. La Commissione - sostengono i giudici - ha omesso di soffermarsi sulla data effettiva di istituzione delle misure, quando l'Italia ha sostenuto invece che gli aiuti avevano origine in una normativa in vigore dal 1936, ossia prima del Trattato. La Adriatica e la Tirrenia nel 2004 avevano impugnato una decisione dell'esecutivo Ue dello stesso anno chiedendo di annullarla parzialmente nella parte in cui si consideravano come aiuti le sovvenzioni per obblighi di servizio pubblico, corrisposte ad Adriatica per il collegamento tra Italia e Grecia, e si qualificavano le misure come aiuti nuovi obbligandone il recupero. Ci sono ora solo due mesi di tempo per impugnare la decisione del Tribunale.

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I POSTINI DELLE EOLIE TORNANO A FAR PARLARE DI SÈ

Il sindaco, raccolte le lamentele delle gente ha scritto all'amministratore delegato di Poste Italiane e alle sedi di Palermo e Messina.
La lettera:
OGGETTO: Disservizi postali isole Filicudi-Alicudi e frazione di Acquacalda.

Continuano a pervenire proteste, con manifestazioni di malcontenti, da parte dei cittadini delle frazioni di Lipari e delle isole minori di questo Comune, per i continui disagi subiti a causa dei disservizi postali, anche procrastinati nel tempo. E’ appena il caso di ricordare che l’argomento, in più occasioni ed anche attraverso vasti rapporti epistolari, è stato oggetto di segnalazione e di trattazione ma, in talune circostanze, con scarsi, se non addirittura nulli, risultati. Tali condizioni di svantaggio, che provocano nocumento all’economia locale e pregiudicano il godimento di quei primari diritti, dettati da principi costituzionali e connessi anche alla “determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale” al cittadino, tanto dallo Stato quanto anche da quegli organismi che nello Stato, come le Poste Italiane, fanno sistema nell’erogazione di servizi indispensabili, vengono denunciati ancora dalla Circoscrizione di Filicudi-Alicudi, nonché da un portavoce della frazione di Acquacalda, con le note che si allegano in copia.Rimangono, a tutt’oggi, prive di riscontro le note, numerosissime, inviate ai soggetti in indirizzo, a sostegno di tale tesi, con le quali questa Amministrazione, nel segnalare i gravi disservizi, in tutto il territorio comunale, richiedeva a codesta Società tempestivi interventi volti alla normalizzazione dei servizi indispensabili in trattazione, per assicurare condizioni minime di vita civile e sociale, per garantire dignità e giusto diritto alla comunicazione. S.E. il Prefetto, a conoscenza della annosa problematica, si è certi vorrà prendere buona nota della mancanza di positivi, concreti riscontri, da parte delle Poste Italiane SpA, alla continue richieste dell’Ente e, ove lo ritenga opportuno, porre il Suo autorevole intervento per far cessare l’atteggiamento di incomprensione ed assenza di tale organismo, di fronte alle difficoltà, ripetutamente prospettatesi, che piegano le comunità locali, inascoltate, ad una condizione svantaggioso e, di conseguente, di legittima insoddisfazione per i profili sopra descritti.
IL SINDACO(Dott.Mariano Bruno)

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Maltempo, onda infrange vetri catamarano


Sul catamarano in navigazione dalle Isole Eolie a Milazzo si sono improvvisamente rotte, a causa di un'onda, tre finestre di vetro, posizionate sotto la cabina di comando del ''Federica M'', della societa' Ustica Lines. L'incidente ha allarmato i 26 passeggeri, ma non ci sono stati feriti. Il mezzo veloce partito da Lipari intorno alle 12.15, dopo aver fatto scalo a Vulcano e' ripartito alla volta di Milazzo. Una ventina di minuti di navigazione e un'onda ha infranto i vetri di prora, facendo entrare acqua nel salone passeggeri. Il catamarano ha continuato a viaggiare lentamente fino al porto di Milazzo, dove e' arrivato alle 14.10. Nel basso Tirreno il mare e' molto mosso, con vento forte che proviene da Sud-Ovest. A causa del forte vento i servizi tra Milazzo e le Eolie funzionano in parte: sono attivi quelli per Lipari, Salina e Vulcano, ma vengono omessi i porti più piccoli, di Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea.

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