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martedì 29 settembre 2009

ALICUDI E FILICUDI SNOBBATE DA SIREMAR. INSORGE IL PRESIDENTE DI CIRCOSCRIZIONE


da Gazzetta del Sud- Peppe Paino

Siremar sempre più in alto mare e forti disagi per gli utenti. I marittimi di Federmar- Cisal hanno attuato ieri lo sciopero di 24 ore anche nei collegamenti da e per l'arcipelago eoliano ma i collegamenti essenziali sono stati garantiti per tutte le isole tranne che per Filicudi e Alicudi. Residenti bloccati a Lipari, tra maltempo e sciopero, per due giorni e su tutte le furie.
Il presidente della circoscrizione Filicudi-Alicudi, Giovanni Rando, ha annunciato che denuncerà alla Procura della Repubblica di Barcellona la società di stato per i disservizi arrecati. «Siamo costretti a farlo», ha dichiarato il presidente della Circoscrizione Filicudi-Alicudi, Giovanni Rando. " «Dopo i disagi del piano con tre soli aliscafi per tutto l'arcipelago- spiega Rando- che di fatto, da metà settembre ha praticamente fattO fuori Filicudi e Alicudi dai collegamenti con Lipari e con la terraferma, a mortificarci adesso è stata l'esclusione delle due isole dallo svolgimento dei collegamenti essenziali nella giornata di sciopero. Per i residenti bloccati a Lipari è stato umiliante aver letto il cartello affisso sulla porta dell'agenzia Siremar recante le destinazioni di ieri: Pensate che da Lipari hanno viaggiato anche per lo scalo più piccolo del mondo che è quello di Ginostra. Ma per Filicudi – Alicudi, nulla. Incredibile».
«Abbiamo chiesto- ha aggiunto Rando- insieme al sindaco, una corsa speciale in aliscafo ma non ce l'hanno data. Interpelleremo anche il nostro amico, on. Luca Barbareschi, presidente della Commissione Trasporti alla Camera e semi residente nell'isola affinchè possa darci una mano a rendere visibili le esigenze di chi vive in luoghi come i nostri».
«Vorremmo ricordare- ha concluso Rando- che siamo cittadini eoliani, della Regione siciliana e dello Stato italiano anche noi».
Un concetto elementare di difficile recepimento.

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lunedì 28 settembre 2009

EOLIE. OGGI SCIOPERO LAVORATORI SIREMAR


Oggi i marittimi della Siremar aderenti a Federmar-Cisal, imbarcati sugli aliscafi e sui traghetti che assicurano i collegamenti da e per le isole minori siciliane, si fermeranno per 24 ore. Saranno, in ogni caso, assicurati i servizi essenziali previsti dalla legge 146/90 e dagli accordi in essere. "Questa organizzazione sindacale - ha sostenuto Accardi - proclamato lo stato di agitazione, ha dovuto prendere atto che la Siremar non ha voluto esaminare le problematiche illustrate, in materia di regolarizzazione ed adeguamenti degli status contrattuali del personale navigante, anche in presenza dei diritti acquisiti, e di riconoscimento di qualifiche e mansioni per il personale amministrativo". "La Federmar - Cisal - prosegue la nota - ha sempre espresso viva preoccupazione per i posti di lavoro, in quanto il proposito del Governo di trasferire le societa' minori del Gruppo Tirrenia alle rispettive Regioni con l'obbligo, dettato da precise disposizioni dell' Unione Europea, di affidare i servizi di collegamento con le isole minori, oggi gestiti dalla Siremar, tramite procedure di aggiudicazione aperte e non discriminatorie, in assenza di un programma quale garanzia sociale, potrebbe divenire motivo di disoccupazione. Gare aperte significa la partecipazione di chiunque abbia i titoli richiesti, quindi per questa organizzazione sindacale non e' dato per scontato che un domani saranno le attuali societa' Siremar, Caremar, Saremar, Toremar a svolgere i collegamenti richiesti e quindi si aprirebbero inevitabilmente gravi problemi occupazionali, tenuto pure conto che le eventuali aziende subentranti non avrebbero alcun obbligo di assumere navi ed equipaggi dalle aziende uscenti'. Per questi motivi - conclude Accardi - la Federmar-Cisal ha sempre giudicato indifferibile l'apertura di un confronto con il Governo per entrare nel merito delle garanzie e degli strumenti di carattere sociale da attivare a difesa dei livelli occupazionali e dei lavoratori nell' ambito di tale operazione".


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sabato 26 settembre 2009

FILICUDI. LO SCALO DI PECORINI È INAGIBILE


di Peppe Paino

Imprevisto quanto complicato attracco nel porto rifugio di Pecorini, questa mattina (ieri, ndr), dell’aliscafo Eschilo della Siremar a causa di un’improvvisa burrasca e delle condizioni strutturali che hanno impedito l’ormeggio nello scalo principale oltre a provocare apprensione ai passeggeri a bordo. Il bravo comandante del mezzo, Antonio Scotto, a Pecorini, non potendo operare nel lato banchina con i respingenti, anche in questo caso per problemi strutturali, ha attraccato l’aliscafo in testata (anche nel pomeriggio) giusto il tempo per compiere le operazioni di sbarco e imbarco sotto la pioggia battente. I problemi del porto rifugio di Pecorini e del lato della struttura con i respingenti dove gli aliscafi toccano ugualmente con l'ala la banchina, sono noti da tempo. Urge risolverli...oltre a creare un luogo di riparo dalla pioggia invernale.


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giovedì 24 settembre 2009

SENATO APPROVA LA LEGGE CAMPI-BOE A TUTELA DEI FONDALI DELLE ISOLE MINORI


Il Senato ha approvato ieri all'unanimita' la legge presentata dai senatori del Pd Raffaele Ranucci, Luigi Zanda, Roberto Della Seta e Riccardo Villari del Gruppo misto che prevede l'istituzione dei cosiddetti 'campi boe'. ''La legge - spiega il primo firmatario Ranucci - consentira' la realizzazione di un progetto di infrastrutturazione leggera delle isole minori italiane, delle aree marine protette e di reperimento e di particolari tratti di costa, che li doti di campi di ormeggio attrezzati, cosiddetti campi boe, laddove piu' alta e' la pressione del diporto''. ''Cosi' - spiega ancora Ranucci - sara' possibile limitare, se non eliminare del tutto, gli ancoraggi sulle praterie di Posidonia o comunque in aree con fondali protetti per evitare una eccessiva pressione turistica ed antropica che invece alcuni tratti di costa, le isole minori, le aree marine protette e le aree marine di reperimento sono costrette a subire durante il periodo estivo con il rischio di comprometterne l'inestimabile valore''. ''Sara' inoltre possibile regolamentare gli ancoraggi e gli accessi nelle aree protette. Cosa che, oltre a rispondere alla predetta esigenza ambientale, si rende necessaria per far fronte alle difficolta' degli approdi particolarmente sentita nel periodo estivo''. ''I campi boe - conclude Ranucci - sono insomma una soluzione semplice studiata per consentire di godere della bellezza dei nostri mari ma nel pieno e assoluto rispetto dell'ambiente e della salvaguardia di fondali ricchi di vegetazione marina''.

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mercoledì 23 settembre 2009

BORSA DI STUDIO PER TESI INERENTI LE EOLIE


Il Centro Studi e Ricerche di Storia e Problemi Eoliani, prosegue il suo impegno per onorare la memoria della Dott. Anna Maria Leone, proponendo, per la quarta edizione, una borsa di studio per il biennio relativo agli anni 2007-2008. L’importo sarà di euro 1000 da destinare ad uno studente universitario, che presenti una Tesi inerente, per temi e/o argomenti, le Isole Eolie. Per partecipare al concorso gli interessati devono presentare o far pervenire, entro il 30 ottobre 2009, alla sede del Centro Studi Eoliano, apposita domanda in carta semplice. Per maggiori informazioni, visitare il nuovo sito www.centrostudieolie.it alla sezione “Borsa di Studio”.


Addetta Stampa Centro Studi Eoliano

Patrizia Lo Surdo

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martedì 22 settembre 2009

FILICUDI. EOLO SCATENATO


Di Peppe Paino

Una grossa tromba marina si è formata intorno alle 16,00 di ieri pomeriggio al largo del promontorio di Capo Graziano. Il vortice ha tirato su e spostato per una decina di minuti una colonna di alcuni metri di acqua di mare. Nessun pericolo per persone e cose. La forza della natura ha regalato, fortunatamente senza conseguenze, uno spettacolo mozzafiato ammirato dagli isolani e dai turisti presenti sul lungomare isolano.


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lunedì 21 settembre 2009

LIBRI: "IL MARE DI PIETRA. EOLIE O I 7 LUOGHI DELLO SPIRITO" DI FRANCESCO LONGO


Lo spirito delle Eolie sette miraggi di pietra che affiorano nel blu del mare Tirreno.

Non isole, bensì sette «luoghi dello spirito». Piccoli punti sulla distesa blu del mare Tirreno, ma, a unirli con un tratto di penna, verrebbe fuori, dice Francesco Longo, «un meraviglioso scarabocchio». Sulle orme dei viaggiatori costantemente alla ricerca di un luogo d'elezione, l'autore disegna così un ritratto molto lontano da quello amato dai vacanzieri. Anzi – spiega – per apprezzare e comprendere lo spirito di ognuno di quei sette puntini, bisogna proprio togliersi dalla testa che siano «luoghi per turismo o villeggiatura». Così prenotare una stanza alle Eolie è solo per chi da bambino «ha provato vertigine stringendo in mano un dinosauro» o se si è sentito «un terrore misto a piacere» nel perdersi un bosco. Insomma: emozioni forti. Quelle di chi non ha paura di appoggiare l'orecchio contro un petto al cui interno batte un cuore». «Perché questo – scrive Longo – è ciò che fa un vulcano per tutta la notte, pulsa e respira». Lo aveva capito benissimo Roberto Rossellini, che «fece scalare il vulcano di Stromboli a Ingrid Bergman per farle incontrare lì Dio». Il regista sapeva infatti che quando Dio «vuole parlare con qualcuno lo conduce in un deserto». Le Eolie sono distese piatte, desertiche, fatte esclusivamente di sabbia e dune, fino all'orizzonte: uno sperduto lembo di terra o, meglio, «miraggi di pietra che narrano la preistoria». E non ammettono scelte: non è che uno visita a Stromboli e salta Filicudi o viceversa: «per sentire il loro racconto completo bisogna visitarle tutte e tornare e ritornare anche dove si è già stati». Ecco Stromboli, rossa come i lapilli. Panarea, bianca come le case. Filicudi, blu come il mare che la circonda. Salina, verde come i vigneti e la strada per la casa de Il postino . Vulcano, gialla come lo zolfo. Lipari, nera come l'ossidiana. Alicudi, marrone come i suoi muli. Luogo «esterno» rispetto al mondo, pied-à-terre fuori del globo. «Correte alle Eolie – suggerisce Longo, in questa che è la stagione azzurro-oro dell’acqua e del sole – se amate la parola Mesoamerica, i fari che illuminano il mare e gli scrittori che hanno raccontato la Patagonia e Capo Horn». E, invece, di racchettoni, creme solari, bikini e quant'altro identifichi la solita vacanza, meglio portare libri. Ma che siano Moby Dick di Melville, La tempesta di Shakespeare o, se vi resta ancora posto, la Bibbia, naturalmente. Altro per le Eolie non occorre. Massimo Lomonaco Il mare di pietra Eolie o i 7 luoghi dello spirito di Francesco Longo Laterza, 123 pagine – 9,50 euro

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sabato 19 settembre 2009

AL VIA IL "SALINA DOC FEST". UN ESEMPIO PER LE EOLIE

Il Salina Doc Fest, festival del documentario narrativo, giunto alla terza edizione, ha ottenuto il riconoscimento dall'assessorato al Turismo della Regione Sicilia quale ''progetto di alto contenuto culturale''. La manifestazione, che prende il via il 20 settembre, e' un appuntamento consolidato dell'arcipelago eoliano, e da quest'anno si svolge in un percorso itinerante nell'isola di Salina, centro delle Eolie, isole protagoniste della storia del cinema italiano.
''Occorre puntare ai grandi eventi che possano essere una vetrina per la nostra regione - ha detto l'assessore regionale siciliano al Turismo Nino Strano - e certamente il Salina Doc festival lo e', una manifestazione che unisce turismo e cultura.
Inoltre e' un appuntamento che coinvolge numerose presenze in un periodo di destagionalizzazione e quindi incrementa l'economia del territorio''.

Ideato e diretto da Giovanna Taviani, il SalinaDocFest - arricchito da un percorso itinerante volto ad esaltare anche il patrimonio ambientale ed enogastronamico dell'isola - è ormai l'appuntamento culturale più atteso dell’arcipelago eoliano, protagonista della storia del cinema italiano sin dagli anni Quaranta, quando Alliata, Maraini e Moncada fondavano la “Panaria Film”, casa storica di produzione dedicata proprio al documentario e set di tanti film importanti: da Stromboli all’Avventura, da Vulcano a Kaos, dal Postino a Caro diario.

Il concorso internazionale - la cui giuria è presieduta da Irene Bignardi - ha come tema IL MIO PAESE: GLI INVISIBILI. Dal mondo del lavoro, alla realtà sociale contemporanea, dai flussi migratori alle tradizioni locali, la parola d’ordine è “dare visibilità agli invisibili”: una scommessa che questo piccolo festival lancia a tutto il cinema italiano, portando in primo piano un genere narrativo che, pur raccontando le più importanti emergenze sociali del nostro paese, è condannato a una sorta di clandestinità.
Per maggiori informazioni e per consultare il programma della rassegna visitare il sito web
http://www.salinadocfest.org/

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giovedì 17 settembre 2009

ELOGIO DEL CAPPERO


Il cappero viene da un bocciolo. Il bocciolo di un fiore bello come un’orchidea. Quando mangiamo un cappero mangiamo quindi un fiore, facciamo nostri la sua eleganza ed il suo profumo. Probabilmente è di origine tropicale. Di certo si sa che gli arabi lo chiamavano “cabir”, i Greci “kàpparis”, i Romani “capparis” e che veniva raccolto già nel 5800 a.C. in Iraq. Nel tempo ne hanno parlato Aristotele, il più dotto dei filosofi greci, e Teofrasto, suo allievo prediletto e autore della “Storia delle Piante”. Prima di loro, fra il quinto e quarto secolo a.C., sempre in Grecia, Ippocrate, il principe dei medici dell’ antichità, si pronunciò sulle proprietà curative dei capperi. Prescritti contro le malattie del fegato e della milza, i capperi furono addirittura utilizzati come cosmetici per le proprie modelle dallo scultore ateniese Prassitele.
La pianta del cappero ama il sole e l'ambiente caldo e asciutto. I suoi semi, trasportati dalle formiche, crescono nelle crepe dei vecchi muri e ci regalano i preziosi boccioli che diventano ingredienti chiave della cucina mediterranea.

Da maggio a fine agosto ogni pianta viene visitata e spogliata dei boccioli una volta settimana e i futuri capperi vengono stesi a riposare per uno o due giorni in un luogo fresco e ombreggiato visto che alla luce sboccerebbero. Ideali per questo riposo sono le terrazze delle case eoliane, ventilate e coperte dalle canne. Il fiore lasciato sul ramo appassisce rapidamente e sviluppa una bacca di un paio di centimetri che assume la forma ed il colore di un piccolo cetriolo. Per i botanici è il frutto che contiene i semi della pianta, per gli eoliani è il “cucuncio”, creato dalla natura per la delizia del nostro palato. Appena colti, sia i capperi che i cucunci, sono amarissimi ma l’ umore sgradevole se ne va con la salatura, la cura, che inizia alternando in una tinozza uno strato di capperi ed uno di sale marino. Dopo due o tre mesi e ripetute salature sono pronti per il consumo e la conservazione.

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lunedì 14 settembre 2009

GIULIA, FIGLIA DISEREDATA. QUANDO FILICUDI ERA UN ESILIO FORZATO

A Filicudi circola la storia che Giulia, figlia dissoluta dell'impertatore Augusto, sia stata mandata dal padre in esilio sull'isola. Mancando, però, qualsiasi riscontro storico a questa notizia non è possibile sostenere che sia vera; è piuttosto una leggenda. È pur vero, però che non è del tutto campata in aria. Nel 2 a.C., Giulia, madre di due eredi di Augusto (Lucio e Gaio) e moglie del terzo (Tiberio), venne arrestata per adulterio e tradimento; Augusto le fece recapitare una lettera a nome di Tiberio in cui il loro matrimonio veniva dichiarato nullo. L'imperatore stesso affermò in pubblico che Giulia era colpevole di aver complottato contro la vita di suo padre. Augusto tentennò sull'opportunità di mandare a morte la propria figlia, decidendo poi per l'esilio.
Augusto può aver spedito sua figlia a Filicudi convinto di risolvere una faccenda spinosa, comunque fossero andate le cose. Il mare aperto fra Roma e le Eolie era denso di pericoli, i naufragi erano all'ordine del giorno; era quindi possibile che Giulia non ce la facesse a toccare terra e risolvesse così i problemi dell'imperatore, che aveva parecchio da ridire sullo stile di vita della figlia. O che ci arrivasse e fosse comunque tanto lontana da non creargli più imbarazzi. Certo è che il ritrovamento di relitti di navi romane dell'epoca di Augusto nei fondali di Filicudi non esclude che la vicenda possa essere accaduta realmente. Di storicamente vero c'è che Giulia era presente al letto di morte dell'imperatore; la nave sulla quale viaggiò non è, quindi, una di quelle ritrovate in fondo al mare al largo di Capo Graziano; se veramente visse a Filicudi ce la immaginiamo come una una vip ante litteram, da aggiungere al ricco elenco di vip contemporanei che sull'isola cercano e trovano un rifugio accogliente.

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giovedì 10 settembre 2009

FILICUDI. TURISTA MUORE D'INFARTO. GRANDE PROVA DI SOLIDARIETA' DEGLI ABITANTI

di Peppe Paino
E' partito alla volta di Faenza il carro funebre con la salma di Patrizia Rivola, la turista deceduta a causa di un infarto intorno alle due di notte di martedì a Pecorini. Dopo la cena al ristorante, alcune ore spensierate con amici sulla barca cantando e godendosi la serenità profusa anche dal paesaggio. Improvvisamente però, la turista ha accusato un malore e il marito, farmacista, ha subito capito che si trattava di qualcosa di grave, probabilmente di un infarto. Con l’aiuto di un amico ha quindi caricato la moglie sul tender per raggiungere il molo e trovare aiuto. Gli è stato anche praticato un massaggio cardiaco poco prima dell’arrivo dei sanitari della Croce Rossa, frattanto avvertiti della richiesta di soccorso, che hanno cercato per come possibile di salvare la vita alla donna. Ma non c’è stato nulla da fare.
I familiari e gli amici della donna, che si trovava in vacanza con il resto della comitiva in barca a vela, hanno ringraziato gli isolani per la grande solidarietà ricevuta. La turista morta di notte è stata infatti lavata e vestita dalle donne della borgata per essere sistemata nella chiesa di Pecorini in attesa della bara, giunta il mattino dopo. "Non avevamo mai visto nulla del genere", ha commentato un soccorritore della Croce Rossa. Gli isolani hanno davvero un grande cuore".

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domenica 6 settembre 2009

ANCHE I CETACEI AMANO LE EOLIE


Il mare intorno alle isole Eolie si popola di delfini, capodogli e balenottere. Dai dati raccolti nel corso dei monitoraggi effettuati dalla società di ricerca Necton, in collaborazione con Delphis Aeolian Dolphin Center di Salina, è emerso infatti un vero e proprio boom di segnalazioni di cetacei presenti nelle acque che circondano l'Arcipelago. Tra le specie incontrate con più frequenza in questa calda estate 2009 vi sono il tursiope (Tursiops truncatus), la stenella (Stenella coeruleoalba) ed il capodoglio (Physeter macrocephalus). In quantità minori ma comunque in buon numero sono stati osservati anche grampo (Grampus griseus), balenottera comune (Balaenoptera physalus) e globicefalo (Globicephala melas).
Inoltre in appena tre giorni, dal 7 al 9 agosto, l'Adr (Aeolian Dolphin Research) di Milazzo ha registrato ben 13 avvistamenti effettuati (soprattutto sabato) da 4 imbarcazioni diverse, tre barche a vela ed un gommone. Sembrerebbe, dalle descrizioni ricevute, che tra i delfini osservati ci fossero anche i delfini comuni (Delphinus delphis), specie da tempo ritenuta a rischio in tutto il Mediterraneo. "Lo abbiamo definito il 'boom dell’estate Adr', qualcosa che sinora non era mai capitato", ha spiegato in un post Laura Abbriano, responsabile scientifico e presidente dell'Adr. "Presto, valutando meglio i dati raccolti durante questi mesi, potremmo avere la possibilità di confermare che il delfino comune viene ancora regolarmente avvistato alle Eolie". Una buona notizia che conferma come "finora la nostra prima campagna di monitoraggio ha avuto il risultato sperato, ovvero sensibilizzare i nostri cittadini e i nostri turisti ad una maggiore attenzione e un maggior rispetto per l’ecosistema marino e per i suoi abitanti".

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mercoledì 2 settembre 2009

ALICUDI, ESCURSIONISTA DISPERSO SALVATO DAI CARABINIERI

di Peppe Paino
E’ rinato praticamente stasera (ieri sera ndr) V.I. di 23 anni di Palermo. E deve ringraziare i Carabinieri: secondo le prime testimonianze, è stato infatti individuato dal mare, avvistato a stento con un binocolo, solo perché è stato notato il movimento di alcune frasche, nelle immediate vicinanze di un burrone dietro l’isola, in una zona alta, quanto impervia della “selvaggia” Alicudi. Ed è stato rinvenuto disidratato, senza voce a furia di gridare aiuto per una notte e una mattinata intera, con diversi graffi e scalzo. Dopo un pomeriggio di ricerche da parte dei militari della stazione di Filicudi guidati dal maresciallo Fabio Scardino a bordo della motovedetta 704 al comando del maresciallo Roberto Russo, nel tardo pomeriggio di ieri è stato tirato un bel sospiro di sollievo. Da parte di tutti. La scomparsa del giovane ha, infatti, tenuto per diverse ore con il fiato sospeso gli abitanti e i pochi turisti anche della vicina Filicudi con il presidente della Circoscrizione Giovanni Rando, continuamente alla ricerca di notizie. Rimasta ad Alicudi anche la vigilessa Francesca Portelli. E dopo la disperazione ha comprensibilmente ritrovato il sorriso la compagna del ragazzo palermitano, in attesa con la figlia di pochi mesi del rientro del papà dalle 15,00 di lunedì, da quando si era assentato per un'escursione. Le ricerche sono state avviate questo pomeriggio intorno alle 15,00. La motovedetta 704 dei Carabinieri, provvidenzialmente a Filicudi per dei controlli, stava per tornare a Lipari quando è giunta la richiesta di intervento del maresciallo Scardino, a seguito dell’allarme lanciato dalla compagna del giovane. L’unità navale al comando del maresciallo Russo ha quindi caricato a bordo, a Filicudi porto, il sottufficiale della locale stazione e altri due Carabinieri per partire alla volta di Alicudi. Dopo alcune ore sotto il sole e tanta pazienza è stato individuato il giovane turista. Con un megafono gli è , quindi, stato detto di tranquillizzarsi per i soccorsi dall’alto che sarebbero arrivati poco dopo. Com’è , di fatto, avvenuto, grazie all’intervento di un elicottero dei Vigili del Fuoco, avvicinatosi con le eliche a pochi metri della roccia pur di agganciare e recuperare il ragazzo, e del 118 per le prime cure sanitarie.

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