A Filicudi circola la storia che Giulia, figlia dissoluta dell'impertatore Augusto, sia stata mandata dal padre in esilio sull'isola. Mancando, però, qualsiasi riscontro storico a questa notizia non è possibile sostenere che sia vera; è piuttosto una leggenda. È pur vero, però che non è del tutto campata in aria. Nel 2 a.C., Giulia, madre di due eredi di Augusto (Lucio e Gaio) e moglie del terzo (Tiberio), venne arrestata per adulterio e tradimento; Augusto le fece recapitare una lettera a nome di Tiberio in cui il loro matrimonio veniva dichiarato nullo. L'imperatore stesso affermò in pubblico che Giulia era colpevole di aver complottato contro la vita di suo padre. Augusto tentennò sull'opportunità di mandare a morte la propria figlia, decidendo poi per l'esilio.
Augusto può aver spedito sua figlia a Filicudi convinto di risolvere una faccenda spinosa, comunque fossero andate le cose. Il mare aperto fra Roma e le Eolie era denso di pericoli, i naufragi erano all'ordine del giorno; era quindi possibile che Giulia non ce la facesse a toccare terra e risolvesse così i problemi dell'imperatore, che aveva parecchio da ridire sullo stile di vita della figlia. O che ci arrivasse e fosse comunque tanto lontana da non creargli più imbarazzi. Certo è che il ritrovamento di relitti di navi romane dell'epoca di Augusto nei fondali di Filicudi non esclude che la vicenda possa essere accaduta realmente. Di storicamente vero c'è che Giulia era presente al letto di morte dell'imperatore; la nave sulla quale viaggiò non è, quindi, una di quelle ritrovate in fondo al mare al largo di Capo Graziano; se veramente visse a Filicudi ce la immaginiamo come una una vip ante litteram, da aggiungere al ricco elenco di vip contemporanei che sull'isola cercano e trovano un rifugio accogliente.
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