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venerdì 17 luglio 2009

LA GUERRA DI FILICUDI

Gatti sgozzati, gommoni tagliati, antiche macine rubate.
Nelle isole minori dell’arcipelago si susseguono atti intimidatori nei confronti di ditte e operatori turistici. L’allarme del vice sindaco.

di Angela Luca
FILICUDI. A Filicudi è ormai un continuo susseguirsi di atti intimidatori. Le vittime sarebbero tutti personaggi collegati allo sviluppo edilizio e turistico dell'isola, buen ritiro di vip come Giovanni Minoli, Francesco Rutelli e Daria Bignardi.
Gatti impiccati appesi alle travi delle abitazioni o ai bracci delle gru per un geometra e un responsabile di imprese edili, gommoni squarciati per un totale di 100 mila euro di danni per il proprietario del "Centro Nautico" locale, Giuseppe Santamaria ex presidente del consiglio circoscrizionale. «Non so cosa pensare, Filicudi è sempre stata nota per la sua tranquillità, so soltanto che ho subito un grossissimo danno proprio adesso che si dovrebbe lavorare» dice. Anche ad Alicudi si registrano eventi sinistri. Minacce per due residenti Bartolomeo Taranto e Italo Palermo. «Evidentemente la nascita della mia azienda potrebbe infastidire qualcuno» spiega Taranto. La serie di intimidazioni nelle isole minori delle Eolie comincia ad aprile con il ritrovamento di un gatto impiccato alle travi di un'abitazione in cui risiedeva un tecnico della "Di Bella Costruzioni" di Catania. L'impresa in questione insieme alla "Geo tech Italia" si occupava della sistemazione e riqualificazione dei siti archeologici di Filicudi. Il geometra qualche giorno prima aveva già trovato le ruote dell'auto sgonfie e il furgone posto su due blocchi di cemento. Poco tempo dopo un altro gatto appeso al braccio di una gru di proprietà dell'impresa edile "Letizia". Non è ancora chiaro però il destinatario.
La serie di atti vandalici prosegue: ultimo a essere colpito l'abitante dell'isola Giuseppe Santamaria proprietario di un centro nautico. «Hanno distrutto quattro gommoni rendendoli inutilizzabili tramite dei tagli. Cosa sia successo me lo chiedo anche io. La nostra famiglia è sempre stata disponibile con gli abitanti del posto e onestamente non riesco a capire chi ci possa voler male. È un danno enorme, in questo periodo è difficile trovare aziende disponibili a riparare le nostre imbarcazioni». La popolazione dell'isola chiede un'intensificazione dei controlli da parte delle forze dell'ordine. Intanto sembra essere stato individuato l'uomo che nel mese di aprile avrebbe fatto trovare il gatto appeso alle travi dell'abitazione del tecnico catanese.

L'isolano D. S., ritenuto l'autore del gesto, è stato denunciato in stato di libertà. La situazione non è migliore ad Alicudi, l'albergatore Italo Palermo è, ormai da anni, vittima di intimidazioni da parte di alcuni abitanti dell'isola. Su lui le ritorsioni sono state ben più pesanti: due anni fa ha visto bruciare la sua abitazione e inoltre gli è stata recapitata davanti casa una specie di bomba artigianale. «La situazione è terrificante, ho subito tante minacce. Alicudi, agli occhi di chi viene per passare un breve periodo sull'isola, sembra un paradiso. Non è così, qui le persone per bene devono sottostare alle leggi di 4 o5 che a modo loro detengono il potere.

Siamo quaranta abitanti è vergognoso pensare che possano accadere queste cose» dice Palermo. Ad Alicudi a essere scomodo non è solo Italo Palermo ma anche Bartolomeo Taranto. L'uomo aveva progettato di costruire un agriturismo nella zona alta dell'isola in cui, si sa, si pratica la "fiorente" attività del bracconaggio. Taranto svariate volte è stato il destinatario di "pacchi" contenenti animali domestici sgozzati, varie intimidazioni, fino ad arrivare addirittura a dover assistere allo spettacolo della sua barca che veniva arsa dal fuoco. La sfiducia nelle autorità da parte degli abitanti delle due isole sembra essere arrivata al culmine. «Le autorità fanno zero, da anni chiediamo la presenza di due carabinieri ma nessuno vuole darci ascolto».

Il comandante della stazione dell'arma evidenzia l'organico insufficiente e sottolinea che anche quando il corpo viene rinforzato nei mesi estivi, la mancata conoscenza del territorio e l'inesperienza delle giovani leve vanificano ogni sforzo. Inoltre non manca chi pensa che sia tutta una manovra per mettere in cattiva luce le due isole minori. Ad aprile, Giovanni Rando presidente del consiglio circoscrizionale di Filicudi e Alicudi aveva diffuso una lettera aperta sui primi atti intimidatori. Secondo Rando i fatti si stavano ingigantendo più del dovuto: «mettere in sequenza una serie di episodi, che raccontati così danno di queste due isole un'immagine di un inferno dantesco da cui rifuggire».A Filicudi sono al centro di polemiche i fondi raccolti da alcuni fedeli emigrati per l'acquisto delle campane per il nuovo campanile. Sottratta anche una macina nell'area archeologica di Capo Graziano. Dure le risposte del vicesindaco Giulio China. «La sicurezza è competenza dei carabinieri. Noi ci troviamo in difficoltà, lo Stato ci impedisce di fare concorsi, mancano i vigili per le isole minori. Abbiamo le mani legate».

Fonte: Settimale Centonove del 17 luglio 2009

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