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venerdì 30 ottobre 2009
EOLIE. 350 MILA EURO GRAZIE AI TURISTI
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giovedì 29 ottobre 2009
BELQUIS ZAHIR, UNA PRINCIPESSA A FILICUDI
C’era una volta, in un regno molto lontano, una piccola principessa allegra e spensierata, che si divertiva a giocare a nascondino nel palazzo del re. Ma un giorno, uno dei tanti, appare di colpo uno zio cattivo che in un battibaleno s’impadronisce del regno e del trono del caro nonnino.Fu così che Belquis Zahir, ancora una bimba, si ridestò improvvisamente dal mondo incantato della monarchia, come vogliono le favole, per ritrovarsi con la sua famiglia in cerca di un riparo e di accoglienza in un altro Paese.In questa storia, che non è invenzione, ma cruda realtà: per Belquis infatti, nipote dell’ultimo re dell’Afghanistan, nonostante siano trascorsi 30 anni tutto questo è ancora un incubo da dimenticare. Oggi la principessa, che di principesco non osa ostentare nulla se non l’eterea grazia dei lineamenti e la nobile natura del suo animo. Belquis coltiva vari interessi e nel cassetto conserva oltre il titolo regale un certificato di architettura per interni, conseguito alla Thecnical school di Londra.
Anelli, scultura e lettini pakistani (sdraie annodate in corda), sono i suoi prodotti manufatturieri dove etnicità afghana e gusto prettamente «Belquisiano» si fondono bene.
Dopo l’Inghilterra e i fiori irlandesi, la Thailandia e le sue palafitte, i Caraibi e le sue spiagge bianche infarinate di cocco, Filicudi è la sua terra di conquista. Belquis oltre a conquistare la gente isolana ha comprato anche una casa in antico stile eoliano che ha arredato da sola. Al posto del «Palmento» ha realizzato un’ampia cucina in muratura con tanto di dispensa riposta nel pozzetto in cui andava a finire l’uva pigiata. Il bagno invece sostituisce la cucina; l’antico focolaio è stato soppiantato da un lavandino, un misto tra una fonte battesimale e un pezzo di fontana, la parete conica del comignolo è percorsa da un lungo specchio di valore con due lampadari che fanno da cornice.
Dulcis in fundo; la pancia del forno che ormai non serve più a cuocere il pane è un’accogliente cabina in cemento per rilassarsi ritualmente sotto una doccia calda.
Perché a Filicudi?
«Anni fa, quando venni ospite di un mio carissimo amico, ho subito ricevuto una calorosa sensazione di sintonia con il paesaggio naturale e vi ho intravisto una somiglianza, per certi aspetti, alla mia terra d’origine.
Poi ho provato a trascorrervi un periodo più lungo durante l’inverno ed il risultato fu quello di averci “ piantato le tende”. Filicudi a primo impatto può generare panico e insicurezza.
A me l’isola ha fatto pensare al grembo di una madre che coccola e veglia sul suo bambino. Mi sento protettae al sicuro dall’inquinamento acustico, dalla globalizzazione, come tendenza ad assomigliarci tutti e dalla frenesia della vita».
Ti capita di annoiarti?
«Assolutamente no. Filicudi è un microcosmo da cui puoi osservare il cielo stellato e i cicli lunari per intero da qualunque finestra della tua casa, senza la trappola dei palazzi attorno».
Come sono i filicudari?
«Il clima è caldo come gli stessi isolani, forse grazie al sole: altrove le persone tendono ad essere tristi a causa di pioggia e freddo. Poi qui si ha più tempo per se stessi. Il rapporto con la gente è splendido.
Mi piacerebbe mangiare e ballare insieme, come si faceva una volta anche qui».
Cos’è l’Afghanistan per te?
«Manco da quasi trent’anni, ma il pensiero è lì e il mio sogno è che si dia fine per sempre alle guerre civili.Penso che per superare i problemi dell’Afghanistan di oggi si dovrebbe lottare prima contro l’analfabetismo.
L’integralismo islamico fa infatti leva sull’incapacità di moltissimi fedeli di leggere le scritture del corano. Lì non sta scritto ciò che invece viene imposto loro con la forza, specie alle donne».
Gabriella Federico
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martedì 27 ottobre 2009
FILICUDI. ANCORA MASSI SULLA STRADA PER PECORINI MARE. OGGI VERTICE COMUNE - PROTEZIONE CIVILE
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lunedì 26 ottobre 2009
CALCIO. TERZA CATEGORIA. PAREGGIO AMARO PER IL FILICUDI
1-1 è il risultato della partita che vedeva fronteggiarsi il Filicudi e la Social Romettese nello stadio Franchino Montenapoleone di Lipari. Un risultato che va certo stretto al Filicudi che dopo essersi portato in vantaggio ha visto vanificare i propri sforzi in pieno tempo di recupero. Al 93' infatti la Romettese trovava il gol del pareggio su calcio d'angolo. Pareggio anche nel derby eoliano tra Stromboli e Malfa.
I risultati della 2° Giornata di campionato di Terza Categoria girone Me/A
Pompei - Peloro 1 - 3
Stromboli - Malfa 2 - 2
Venetico - Contesse 1 - 6
C. Rometta - Messina S. 1 - 0
Filicudi - S. Romett. 1 - 1
Robur - M. Audace 3 - 5
Zafferia- Canneto rinviata
Classifica
Contesse 6
Peloro Annunziata 6
Città di Rometta 4
Messina Sud 3
MessinAudace* 3
Social Romettese 2
Malfa* 1
Stromboli* 1
Filicudi 1
Canneto** 0
Zafferia** 0
Robur 0
Pompei* 0
Venetico 0
*una partita in meno
**due partite in meno
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venerdì 23 ottobre 2009
ANCORA SOCCORSI IN MOTO APE ALLE EOLIE
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giovedì 22 ottobre 2009
LA CASA EOLIANA. ESEMPIO DI ECOCOMPATIBILITÀ
Le case antiche in stile eoliano venivano costruite con i materiali esistenti: la calce idrata che era leggera e facile da trasportare con le navi e veniva usata con la sabbia per fare la malta, le pietre del posto, pali di castagno o di abete per i travi. I muri esterni erano spessi e costruiti a sacco, le case più antiche avevano uno strato esterno di pietre e malta di calce e dentro lo spessore, a volte anche di cm. 80 o 100, terreno e pietre, mentre i solai avevano una tecnica particolare: travi posti a cm. 40 l'uno dall'altro, stuoie di canne sui travi, uno strato di pietre, malta di calce e sabbia battuta bene e che diventava dura e compatta come cemento armato.Una curiosità costruttiva è l'antisismicità che era stata ottenuta nelle costruzioni: fondazioni fatte con pietre "vive" (cioè particolarmenti pesanti e dure), mura a sacco con pietre vive, terreno, malta e solai con strato di pietre "morte" (cioè leggere e friabili). In questo modo la casa aveva una base pesante, mura robuste e solaio leggero e poteva "galleggiare" sul terreno in caso di scosse. Alcune delle case più antiche, anche su due livelli, avevano mura più spesse e fondazioni a volte profonde appena cm.30. Lo stile eoliano era semplice e pratico: - cubi perfettamente squadrati e facilmente costruibili; - all'esterno i cubi venivano ingentiliti con i "rifasci", bordi a sbalzo di colori diversi posti sui lati della casa e delle porte, oppure con sculture, sempre in malta, poste sul tetto e che rappresentavano dei capperi; - le case potevano essere ampliate aggiungendo altri cubi a seconda delle necessità della famiglia semplicemente costruendo tre pareti ed appoggiando il nuovo solaio su un lato dell'esistente; - le pareti spesse consentivano di trattenere il calore prodotto con il braciere d'inverno e rendevano le camere fresche in estate; - all'interno della camera più importante c'era un piccolo soppalco (mezzanino) che veniva utilizato per conservare i cibi; - il bagno, piccolissimo, era fuori della casa per motivi d'igiene, conteneva solo un sedile di muratura ed un foro che andava dritto nel pozzo nero sottostante in modo che non fosse necessaria l'acqua per scaricare, ma si usava la calce viva per disinfettare; - la cucina era generalmente piccola e costituita da una fornacella a due o tre fuochi ed aveva quasi sempre un forno per il pane, a volte due forni, uno grande il pane ed uno piccolo per i dolci. Nelle case più ricche la cucina era grande e sul forno c'era un soppalco dove era possibile dormire d'inverno al calore generato dal forno; - all'esterno della casa c'era il terrazzo con le panche (bisuoli) in muratura, colonne (pulera) che sostenevano un pergolato a vite, il lavatoio, la vasca per la tintura delle reti, la cisterna da cui attingere l'acqua piovana che veniva raccolta per caduta dai tetti; - la bocca della cisterna era sempre di lato al lavatoio e questo, essendo posto all'esterno, consentiva il recupero dell'acqua utilizzata per lavare per innaffiare l'orto antistante il terrazzo; - c'erano due tipi di magazzini: la pinnata ed il palmento. La pinnata era un magazzino dove riporre gli attrezzi ed era costituita da un solaio appoggiato ad una parete della casa o semplicemente ad un muro ed aperta su almeno un lato . Il palmento era il posto dove si pestava e si raccoglieva il vino con un ingegnosissimo sistema di torchiatura con leve e massi che consentiva a pochissime persone di fare una mole di lavoro enorme.
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mercoledì 21 ottobre 2009
FILICUDI. FURTO D'ACQUA AL PORTO. ARMATORE ASSOLTO
Da un accertamento fatto nell'immediatezza dei fatti fu stabilito che la motonave di cui era comandante l'imputato aveva sottratto 5 mila litri di acqua, anche perché - secondo l'accusa - la motobarca che aveva a bordo 12 passeggeri aveva il dissalatore di bordo guasto. Nel processo che ha mandato assolto l'imputato, il difensore avv. Paolo Pino, ha dimostrato che l'armatore, pur avendo avuto a bordo delle difficoltà per il gusto del dissalatore, non aveva rubato l'acqua mentre invece aveva prestato ad altra imbarcazione che ne aveva bisogno il tubo ritrovato sul molo e attraccato alla fonte pubblica. Di diverso parere era stato il pubblico ministero d'udienza Francesco Cannavò, il quale aveva chiesto la condanna dell'imputato a sette mesi di reclusione. Il processo si è però concluso con l'assoluzione piena. (l.o.)
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martedì 20 ottobre 2009
FILICUDI CALCIO. ESORDIO AMARO
Di seguito riportiamo il calendario:
MD Data Orario Risultato
1 18/10/2009 15:30 Peloro Annunziata - Filicudi 2 - 1
2 25/10/2009 12:00 Filicudi - Social Romettese
3 01/11/2009 12:00 Pol. Pompei - Filicudi
6 22/11/2009 12:00 Filicudi - Contesse
7 29/11/2009 12:00 Stromboli Scirocco - Filicudi
8 06/12/2009 12:00 Filicudi - Messina Audace
9 13/12/2009 12:00 Robur - Filicudi
10 20/12/2009 12:00 Filicudi - Pol. Malfa
11 17/01/2010 12:00 Venetico - Filicudi
12 24/01/2010 12:00 Pol. Canneto - Filicudi
13 31/01/2010 12:00 Filicudi - Pol. Città di Rometta
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venerdì 16 ottobre 2009
EOLIE. IL SINDACO PROTESTA PER L'ABBANDONO DELLA CROCE ROSSA
"Improvvisa chiusura postazioni di Croce Rossa nelle isole di Vulcano e Filicudi" è l'oggetto della nota che il sindaco di Lipari Mariano Bruno ha inviato all'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo.
IL TESTO:
Questa Amministrazione chiede di sapere se la S.S. è stata messa a conoscenza della grave improvvisa decisione della Croce Rossa Italiana di abbandonare, sì proprio abbandonare, le isole di Vulcano e Filicudi, portandosi via suppellettili ed ambulanze, dopo essere stata ospitata nelle strutture messe a disposizione nelle stesse isole. La prontezza dell’Ispettore Capo di P.M. Li Volsi, il quale si è messo in contatto con alcuni responsabili della Croce Rossa, ha consentito, quantomeno, che l’ambulanza a Vulcano potesse essere trattenuta, diversamente da quanto è avvenuto nell’isola di Filicudi. In atto, in quest’ultima, dove è stato svolto un ottimo servizio durante il periodo estivo, gli ammalati vengono trasportati con un furgone di carattere commerciale della struttura denominata “Villa La Rosa”. L’episodio denunciato, a fronte delle concrete difficoltà rappresentate, potrebbe fare intravedere una interruzione di servizio di pubblica utilità, creando gravi carenze d’intervento sanitario a danno dei cittadini, in dispregio anche delle norme costituzionalmente sancite a tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Nelle isole medesime vi sono soggetti disponibili a seguire corsi di volontariato, quindi in grado di potere assicurare adeguati interventi. Si chiede, pertanto, alla S.S. di volere intervenire urgentemente, impartendo disposizioni a che sia ridestinata un’ambulanza nell’isola di Filicudi, già penalizzata per diverse criticità comuni alle altre isole, onde restituire tranquillità ai suoi abitanti. Certamente, non vanno trascurate le difficoltà in cui versano, in atto, le isole di Panarea e di Stromboli alle quali sono state assegnate dal Comune di Lipari - Protezione Civile - due ambulanze mai prese in carico dalle strutture sanitarie, nonostante le reiterate richieste, e che, nel momento del soccorso, fanno emergere problemi riguardo alle responsabilità nella conduzione degli automezzi in parola. Si impone, quindi, per tutte le isole un servizio di volontariato che miri a formare gruppi locali che, all’occorrenza, possano anche espletare servizio di pronto soccorso e d’emergenza previa dotazione di mezzi e strumenti adeguati.
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lunedì 12 ottobre 2009
FILICUDI. L'AMBULANZA PER TURISTI SE NE VA E SI RITORNA AL SOCCORSO "FAI DA TE". AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE MAESTRA!
Da sabato pomeriggio, infatti, a Filicudi e Vulcano i pochi residenti non hanno neanche diritto a fruire del servizio svolto nei mesi scorsi, tra non poche difficoltà, dalla Croce Rossa. Gli addetti hanno , infatti, lasciato, si sostiene su precise disposizioni provenienti da Palermo, i rispettivi presìdi di Pecorini Mare a Filicudi e della Guardia Medica a Vulcano per imbarcarsi sui mezzi marittimi per Milazzo. A Vulcano, addirittura, il sindaco, durante il viaggio di ritorno dai funerali di Messina per le vittime dell'alluvione, ha fatto in tempo ad avvisare il vigile urbano Sergio Li Volsi, il quale , quantomeno, è riuscito a bloccare l'ambulanza, trasferita nuovamente al presidio isolano ma intoccabile se non da personale autorizzato. A Filicudi la comunicazione è purtroppo giunta in ritardo. Il vigile era in servizio a Lipari e i carabinieri hanno saputo della "fuga" solo dopo la partenza della nave. E, ieri, domenica, si è visto cosa può accadere: una delle due maestre, A. S., si è fratturata la caviglia ed è stata trasferita dai medici di guardia in braccio fino all'imbarco sull'aliscafo per Lipari. Isola nella quale ha dovuto attendere, accompagnata dal marito, un altro mezzo veloce per Milazzo per il successivo trasferimento in ospedale.
Su tutte le furie il presidente della Circoscrizione di Filicudi, Giovannino Rando, il quale ha fatto l'impossibile per soddisfare anche le più banali richieste degli operatori allocati nella sede comunale. E non l'ha presa affatto bene il sindaco Mariano Bruno che, prima dell'estate, si era prodigato, attraverso la Croce Rossa per risolvere gli antichi problemi del soccorso nelle due isole.
«Quanto avvenuto - ha dichiarato il primo cittadino - è inconcepibile. Non rispetta le intese raggiunte con l'ex presidente della Cri, D'Alcontres, il quale aveva assicurato che tali strutture sarebbero rimaste nelle isole quanto meno fino alla fine dell'anno ed avrebbero assicurato un servizio di formazione e di informazione ad un gruppo di volontari locali, i quali avrebbero poi curato il servizio nelle due isole. Partirà - ha annunciato il sindaco - una formale protesta nei confronti degli attuali responsabili i quali non hanno sentito nemmeno il dovere di affrontare le autorità locali . In particolare - ha avvertito Bruno - il servizio con ambulanza dovrà essere immediatamente ripristinato nell'isola di Filicudi perché altrimenti si crea di fatto una turbativa dell'ordine pubblico, configurandosi anche una possibile omissione di soccorso con mezzi adeguati.
A Panarea, intanto, un altro "soccorso vergogna". Un uomo di 70 anni, di Napoli, ha accusato un blocco intestinale. In assenza di un'autoambulanza, è stato caricato sul cassone di una motoApe e trasportato all'elipista.
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giovedì 8 ottobre 2009
mercoledì 7 ottobre 2009
FILICUDI. ANCORA TRE TARTARUGHE MARINE IN DIFFICOLTA'
Tre esemplari di tartaruga Caretta caretta, in apparente difficoltà, sono stati recuperati ieri pomeriggio nel tratto di mare compreso tra Filicudi e Alicudi. Le testuggini sono stati individuate al largo del monumentale faraglione de "la Canna". Secondo quanto riferisce il giornalista Peppe Paino, avvistate dal giovane Antonello Berenati in barca con alcuni amici sono state caricate a bordo per le difficoltà accusate, secondo i soccorritori, nell'immersione. Le Caretta caretta sono state, quindi, precauzionalmente trasferite al porto in attesa dell'aliscafo che le portasse a Lipari. Giunte sull'isola sono state quindi consegnate alla Guardia Costiera che questa mattina le ha inviate, sempre a bordo di un altro aliscafo, a Messina per poi essere trasferite molto probabilmente nel Centro Provinciale Recupero Tartarughe Marine di Comiso (RG). La Caretta caretta è la tartaruga marina più comune del Mar Mediterraneo. La specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane.
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lunedì 5 ottobre 2009
FILICUDI. FRANA SULLA STRADA PER PECORINI
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PERSORSI ALLA SCOPERTA DEI SENTIERI DELLE EOLIE
Torna, dall'11 ottobre al 13 dicembre, la sesta edizione di "Conosci le tue isole?", programma di escursioni per isolani e visitatori organizzato dall'associazione Nesos di Lipari.
Confidando in un autunno clemente, l'associazione Nesos di Lipari invita ospiti e isolani a partecipare alla sesta edizione di “Conosci le tue isole?”, un programma di escursioni alla scoperta dei sentieri e della natura delle Eolie, accompagnate da guide AIGAE.
La manifestazione, che avrà inizio domenica 11 ottobre e si concluderà domenica 13 dicembre, si articola in sette tappe che toccheranno Lipari, Salina, Vulcano, Filicudi e Panarea, alla scoperta dello straordinario patrimonio paesaggistico e naturalistico, lungo le vecchie strade comunali e i sentieri delle riserve.
Oltre che un’occasione di incontro per gli appassionati del trekking e della natura, il programma vuole essere uno stimolo alla conoscenza, al recupero e alla valorizzazione della rete sentieristica delle isole, che rappresenta una importantissima risorsa per le comunità isolane e per il turismo, purtroppo soggetta da tempo a un generale abbandono e a un profondo degrado.
Informazioni e programma completo su http://www.nesos.org/
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venerdì 2 ottobre 2009
FILICUDI. IL SINDACO A PECORINI PROMETTE UN INTERVENTO RAPIDO
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giovedì 1 ottobre 2009
ABUSIVISMO EDILIZIO ALLE EOLIE. DEMOLITA MAXI VILLA A PANAREA
Dopo i rilievi dei tecnici comunali e della polizia municipale di Lipari, era stata emessa ordinanza di demolizione ma il proprietario aveva fatto ricorso al Tar di Catania, che lo avva accolto. Per definire la 'querelle' la Regione aveva anche nominato un commissario straordinario, Mario Sacco.
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