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lunedì 21 giugno 2010

SCOPERTO VULCANO SOTTOMARINO. POTEVA ESSERE L'OTTAVA ISOLA DELLA EOLIE


L'Italia ha un nuovo vulcano: un nome non ce l'ha ancora, e' spento da moltissimo tempo e si trova nel Tirreno meridionale, al largo della Calabria, di fronte a Capo Vaticano.
I ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in collaborazione con l'universita' della Calabria, l'hanno scoperto grazie alla sua "firma magnetica" contenuta nelle sue rocce. Il nuovo vulcano, che i ricercatori descrivono in un articolo in via di pubblicazione sul Journal of Geophysical Research, si aggiunge ai 28 gia' noti in Italia (fra attivi e non).
Ad attirare la loro attenzione era stato un puntino rosso sulla Carta magnetica d'Italia messa a punto nel 2000, che integrava tutti i dati magnetici acquisiti nel Paese.
"Un altro campanello d'allarme erano state le pomici trovate a Capo Vaticano", spiega Chiappini. Cosi' i ricercatori hanno pensato di approfondire ricorrendo alla tecnica dell'aeromagnetismo, piu' volte utilizzata dall'Ingv in Antartide e basata sull'uso di un sensore magnetico a bordo di un elicottero.
Il nuovo vulcano non e' molto grande, la sua sommita' si trova a 120 metri sotto il livello del mare e si estende per circa 15 chilometri. Per De Ritis "c'e' una diretta sovrapposizione tra il corpo vulcanico individuato, la struttura sismogenetica e quella magnetica misurata con la tecnica aeromagnetica; tuttavia non vi e' relazione diretta tra l'attivita' vulcanica e la sismicita' dell'area di Capo Vaticano".
Tuttavia, rileva Chiappini, la scoperta "mette in discussione gli attuali modelli geodinamici del Tirreno e indica come i vulcani delle Eolie si estendessero verso Est ben oltre quanto fino ad oggi ritenuto".
I dati attuali posizionano il vulcanismo delle Eolie fino a poco oltre Panarea e Stromboli, mentre la presente scoperta dimostra che si estende fino alla costa della Calabria.

1 commento:

  1. ISOLE EOLIE: tre euro e zero sicurezza a Vulcano!

    di Omar Fabiani
    Amo la montagna. Tuttavia, almeno una volta all’anno, devo fare i conti con moglie e figli, i quali giustamente reclamano la vacanza al mare. Ciò naturalmente non mi dispiace, vuoi perché amo trascorrere il mio tempo libero con la famiglia, vuoi perché comunque anche il mare rappresenta un momento di svago e di contatto con la natura. Ovviamente, se possibile, cerco di evitare quelle località e quelle soluzioni per cui vacanza al mare è sinonimo di casa, spiaggia e asciugamano! Tanto per capirsi, ore ed ore spalmati come lucertole su un asciugamano ad arrostirsi sotto il sole …no, no, non fa per me… preferisco luoghi in cui oltre l’elemento acqua c’è la possibilità di fare qualche escursione e comunque di essere attivi, vivere e conoscere i luoghi del posto. Quest’anno, dopo varie opzioni, la scelta è caduta sulle isole Eolie (Vulcano, Stromboli, Salina, Lipari, Panarea, Alicudi e Filicudi), tutte quante di origine vulcanica, divenute grazie all’Unesco patrimonio dell’umanità. Ciò che più di ogni altra cosa mi ha spinto a scegliere questa località è stata, oltre la bellezza del mare, la presenza dei vulcani. Il mare come ho detto è spettacolare, i colori sono bellissimi, la natura strepitosa, ma ancora oggi mi chiedo perché ho dovuto pagare quei ‘3 euro di ticket’ a persona (siamo in quattro, totale 12euro) per scalare Vulcano! Vada per Stromboli, qui l’accesso è consentito solo a gruppi ben attrezzati, equipaggiati con apposito ‘kit’ e con ‘guida’ al seguito, ma per Vulcano quei tre euro a cosa sono serviti? A nulla! All'equivalente di 'zero'! Una 'tassa-capestro', il 'dazio' di un pedaggio naturale per ricevere in cambio zero servizi, zero assistenza, zero sicurezza, zero manutenzione del territorio, zero indicazioni, insomma 'zero assoluto' in tutto e per tutto! Tanti ‘zero’ che, però, si trasformano in soldoni facili-facili e senza fatica - quella è tutta a 'spese' di chi compie la scalata - nelle tasche di assessori e consiglieri comunali. Evviva il federalismo demaniale! Adesso mi aspetto analogo ticket pure per… Terminillo!

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