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1-1 è il risultato della partita che vedeva fronteggiarsi il Filicudi e la Social Romettese nello stadio Franchino Montenapoleone di Lipari. Un risultato che va certo stretto al Filicudi che dopo essersi portato in vantaggio ha visto vanificare i propri sforzi in pieno tempo di recupero. Al 93' infatti la Romettese trovava il gol del pareggio su calcio d'angolo. Pareggio anche nel derby eoliano tra Stromboli e Malfa.
I risultati della 2° Giornata di campionato di Terza Categoria girone Me/A
Pompei - Peloro 1 - 3
Stromboli - Malfa 2 - 2
Venetico - Contesse 1 - 6
C. Rometta - Messina S. 1 - 0
Filicudi - S. Romett. 1 - 1
Robur - M. Audace 3 - 5
Zafferia- Canneto rinviata
Classifica
Contesse 6
Peloro Annunziata 6
Città di Rometta 4
Messina Sud 3
MessinAudace* 3
Social Romettese 2
Malfa* 1
Stromboli* 1
Filicudi 1
Canneto** 0
Zafferia** 0
Robur 0
Pompei* 0
Venetico 0
*una partita in meno
**due partite in meno
Le case antiche in stile eoliano venivano costruite con i materiali esistenti: la calce idrata che era leggera e facile da trasportare con le navi e veniva usata con la sabbia per fare la malta, le pietre del posto, pali di castagno o di abete per i travi. I muri esterni erano spessi e costruiti a sacco, le case più antiche avevano uno strato esterno di pietre e malta di calce e dentro lo spessore, a volte anche di cm. 80 o 100, terreno e pietre, mentre i solai avevano una tecnica particolare: travi posti a cm. 40 l'uno dall'altro, stuoie di canne sui travi, uno strato di pietre, malta di calce e sabbia battuta bene e che diventava dura e compatta come cemento armato.Una curiosità costruttiva è l'antisismicità che era stata ottenuta nelle costruzioni: fondazioni fatte con pietre "vive" (cioè particolarmenti pesanti e dure), mura a sacco con pietre vive, terreno, malta e solai con strato di pietre "morte" (cioè leggere e friabili). In questo modo la casa aveva una base pesante, mura robuste e solaio leggero e poteva "galleggiare" sul terreno in caso di scosse. Alcune delle case più antiche, anche su due livelli, avevano mura più spesse e fondazioni a volte profonde appena cm.30. Lo stile eoliano era semplice e pratico: - cubi perfettamente squadrati e facilmente costruibili; - all'esterno i cubi venivano ingentiliti con i "rifasci", bordi a sbalzo di colori diversi posti sui lati della casa e delle porte, oppure con sculture, sempre in malta, poste sul tetto e che rappresentavano dei capperi; - le case potevano essere ampliate aggiungendo altri cubi a seconda delle necessità della famiglia semplicemente costruendo tre pareti ed appoggiando il nuovo solaio su un lato dell'esistente; - le pareti spesse consentivano di trattenere il calore prodotto con il braciere d'inverno e rendevano le camere fresche in estate; - all'interno della camera più importante c'era un piccolo soppalco (mezzanino) che veniva utilizato per conservare i cibi; - il bagno, piccolissimo, era fuori della casa per motivi d'igiene, conteneva solo un sedile di muratura ed un foro che andava dritto nel pozzo nero sottostante in modo che non fosse necessaria l'acqua per scaricare, ma si usava la calce viva per disinfettare; - la cucina era generalmente piccola e costituita da una fornacella a due o tre fuochi ed aveva quasi sempre un forno per il pane, a volte due forni, uno grande il pane ed uno piccolo per i dolci. Nelle case più ricche la cucina era grande e sul forno c'era un soppalco dove era possibile dormire d'inverno al calore generato dal forno; - all'esterno della casa c'era il terrazzo con le panche (bisuoli) in muratura, colonne (pulera) che sostenevano un pergolato a vite, il lavatoio, la vasca per la tintura delle reti, la cisterna da cui attingere l'acqua piovana che veniva raccolta per caduta dai tetti; - la bocca della cisterna era sempre di lato al lavatoio e questo, essendo posto all'esterno, consentiva il recupero dell'acqua utilizzata per lavare per innaffiare l'orto antistante il terrazzo; - c'erano due tipi di magazzini: la pinnata ed il palmento. La pinnata era un magazzino dove riporre gli attrezzi ed era costituita da un solaio appoggiato ad una parete della casa o semplicemente ad un muro ed aperta su almeno un lato . Il palmento era il posto dove si pestava e si raccoglieva il vino con un ingegnosissimo sistema di torchiatura con leve e massi che consentiva a pochissime persone di fare una mole di lavoro enorme.
"Improvvisa chiusura postazioni di Croce Rossa nelle isole di Vulcano e Filicudi" è l'oggetto della nota che il sindaco di Lipari Mariano Bruno ha inviato all'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo.
IL TESTO:
Questa Amministrazione chiede di sapere se la S.S. è stata messa a conoscenza della grave improvvisa decisione della Croce Rossa Italiana di abbandonare, sì proprio abbandonare, le isole di Vulcano e Filicudi, portandosi via suppellettili ed ambulanze, dopo essere stata ospitata nelle strutture messe a disposizione nelle stesse isole. La prontezza dell’Ispettore Capo di P.M. Li Volsi, il quale si è messo in contatto con alcuni responsabili della Croce Rossa, ha consentito, quantomeno, che l’ambulanza a Vulcano potesse essere trattenuta, diversamente da quanto è avvenuto nell’isola di Filicudi. In atto, in quest’ultima, dove è stato svolto un ottimo servizio durante il periodo estivo, gli ammalati vengono trasportati con un furgone di carattere commerciale della struttura denominata “Villa La Rosa”. L’episodio denunciato, a fronte delle concrete difficoltà rappresentate, potrebbe fare intravedere una interruzione di servizio di pubblica utilità, creando gravi carenze d’intervento sanitario a danno dei cittadini, in dispregio anche delle norme costituzionalmente sancite a tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Nelle isole medesime vi sono soggetti disponibili a seguire corsi di volontariato, quindi in grado di potere assicurare adeguati interventi. Si chiede, pertanto, alla S.S. di volere intervenire urgentemente, impartendo disposizioni a che sia ridestinata un’ambulanza nell’isola di Filicudi, già penalizzata per diverse criticità comuni alle altre isole, onde restituire tranquillità ai suoi abitanti. Certamente, non vanno trascurate le difficoltà in cui versano, in atto, le isole di Panarea e di Stromboli alle quali sono state assegnate dal Comune di Lipari - Protezione Civile - due ambulanze mai prese in carico dalle strutture sanitarie, nonostante le reiterate richieste, e che, nel momento del soccorso, fanno emergere problemi riguardo alle responsabilità nella conduzione degli automezzi in parola. Si impone, quindi, per tutte le isole un servizio di volontariato che miri a formare gruppi locali che, all’occorrenza, possano anche espletare servizio di pronto soccorso e d’emergenza previa dotazione di mezzi e strumenti adeguati.
Tre esemplari di tartaruga Caretta caretta, in apparente difficoltà, sono stati recuperati ieri pomeriggio nel tratto di mare compreso tra Filicudi e Alicudi. Le testuggini sono stati individuate al largo del monumentale faraglione de "la Canna". Secondo quanto riferisce il giornalista Peppe Paino, avvistate dal giovane Antonello Berenati in barca con alcuni amici sono state caricate a bordo per le difficoltà accusate, secondo i soccorritori, nell'immersione. Le Caretta caretta sono state, quindi, precauzionalmente trasferite al porto in attesa dell'aliscafo che le portasse a Lipari. Giunte sull'isola sono state quindi consegnate alla Guardia Costiera che questa mattina le ha inviate, sempre a bordo di un altro aliscafo, a Messina per poi essere trasferite molto probabilmente nel Centro Provinciale Recupero Tartarughe Marine di Comiso (RG). La Caretta caretta è la tartaruga marina più comune del Mar Mediterraneo. La specie è fortemente minacciata in tutto il bacino del Mediterraneo e ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane.